La Gepi taglia al Nord

La Gepi taglia al Nord La Gepi taglia al Nord ROMA — Sono stati presentati ieri al Cipi (Comitato interministeriale per la politica industriale) I piani di disimpegno che la Gepi ha predisposto per cedere a privati, anche per una riconversione produttiva, le aziende site nel Centro-Nord. Il piano interessa 72 aziende per un totale di 22.500 addetti operanti in quasi tutti i settori produttivi. Con l'adempimento formale perfezionato ieri, la Gepi, società per le gestioni e partecipazioni industriali, al cui capitale partecipano l'Imi per 160 miliardi di lire e per 60 miliardi ciascuno Tiri, l'Eni e l'Ef im, ha rispettato pienamente i tempi previsti dalla legge 442 che le assegnava sei mesi di tempo, a partire dal 20 agosto '80, per elaborare 1 programmi. Per accelerare quanto più possibile tale disimpegno, verso la metà di gennaio è stato presentato al Senato un disegno di legge per autorizzare un apporto di 516 miliardi di lire al capitale della Gepi, 156 dei quali da stanziare nell'81. Questo finanziaménto dovrà inoltre essere utilizzato per proseguire il raggiungimento delle finalità che la legge istitutiva della Gepi prevede per le zone del Mezzogiorno.

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