Gli imputati abbandonano l'aula
Gli imputati abbandonano l'aula Processo Torre giani Gli imputati abbandonano l'aula MILANO — Dopo l'interrogatorio di Walter Andreatta, il giovane che prima aveva accusato i suoi amici e poi ha ritrattato tutto, il processo per il delitto Torreggiani ha perso nuovamente interesse. Subito in inizio di udienza, infatti, gli imputati hanno abbandonato l'aula. Il motivo sono sempre le condizioni in cui sono tenuti nel carcere di San Vittore. Il presidente aveva emesso una ordinanza («ho fatto tutto quanto era in mio potere», aveva detto espressamente) al fine di favorire i colloqui tra gli imputati in carcere, ma fino ad oggi sembra che nulla sia cambiato. «Un brigadiere di San Vittore comanda più della magistratura», ha dichiarato Cesare Battisti. «Non faccia polemiche» gli ha ribattuto il presidente. «E' lui che lo afferma — spiega l'imputato — dice che se ne frega di quanto decide la magistratura». «Per questo noi ce ne andiamo», aggiunge Giuseppe Memeo. •E' un vostro diritto», conclude il presidente e decide di proseguire con la lettura dei verbali dell'istrutoria. Vengono letti quelli di Sisinio Bitti, imputato di partecipazione a banda armata. Bitti, infermiere alla clinica Mangiagalli, venne arrestato subito all'indomani del delitto ed accusato, assieme a Marco Masala, di essere uno degli assassini dell'orefice. Venne scarcerato poco dopo per «mancanza di indizi»: sia lui sia Masala, al momento del delitto, erano a lavorare. In una lettera ai suoi compagni e, in un secondo tempo, anche davanti al magistrato, denunciò di avere subito violenze e torture da parte degli agenti della Digos. Di interrogatori veri e propri ieri mattina ce n'è stato uno solo, ma di un imputato minore Claudio Orelli, accusalo di detenzione di armi. s. mr.
Persone citate: Cesare Battisti, Claudio Orelli, Giuseppe Memeo, Marco Masala, Masala, Torreggiani, Walter Andreatta
Luoghi citati: Milano
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