Parco del Gran Paradiso in balia dei bracconieri? di Leonardo Osella
Parco del Gran Paradiso in balia dei bracconieri? Per una protesta del personale di sorveglianza Parco del Gran Paradiso in balia dei bracconieri? I guardaparco sono in agitazione e minacciano uno sciopero totale il 28 febbraio e il 1° marzo-Motivo: l'insoddisfacente trattamento economico DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE IVREA — Da ieri i guardaparco del Gran Paradiso applicano rigidamente il contralto di lavoro dei parastatali: otto ore. dalle 7 del mattino alle tre del pomeriggio, poi il servizio viene sospeso. Il 28 febbraio e il 1" marzo, lasceranno per 48 ore il Parco senza sorveglianza, con grande piacere dei bracconieri. All'origine della vertenza, che interessa 53 tra guardie e ispettori, c'è l'insoddisfacente trattamento economico e normativo, conseguenza a sua volta della tardiva approvazione del regolamento per il personale del Parco. Dal 1976 a oggi, i parastatali hanno ottenuto due nuovi contratti triennali, mentre i guardaparco sono rimasti a mani vuote: -Sempre per la mancanza del regolamento, che è stato approvato soltanto nell'ottobre scorso, ci hanno annullato i concorsi per l'ampliamento dell'organico — dice l'ispettore capo delle guardie. Antonio Giacchetto, di Gressan. in Valle d'Aosta —. Oggi mancano almeno dodici o tredici addetti-. Il presidente del Parco, professor Mario Rey. ex sindaco di Ivrea, conferma la gravità del problema: -La gestione del Gran Paradiso è sottoposta al controllo di due ministeri. Agricoltura e Tesoro: anche le lentezze burocratiche contribuiscono a complicare la questione-. Non si esclude comunque che la prossima settimana arrivi da Roma una convocazione dei responsabili del Parco: in caso di buone prospettive, l'agitazione potrebbe essere sospesa. Le organizzazioni naturalistiche guardano con grande preoccupazione allo sciopero dei guardaparco. «Qualche anno fa. in occasione di un'altra vertenza — ricorda Mario Piodi del WWF — i bracconieri non si fecero pregare: in poche ore vennero abbattuti più di 500 animali». Se la strage si ripetesse, sarebbe uno smacco in più per un'istituzione che ogni giorno subisce attacchi e deve superare ostacoli d'ogni sorta, dalle carenze legislative, agli scarsi finanziamenti, dalle incomprensioni con la popolazione di alcune località, alle resistenze opposte da chi non vuole che il territorio protetto venga ampliato. Il lavoro di un guardaparco è gravoso e delicato. -La sorveglianza — dice Riccardo Borney. capo delle guardie nella Valle dell'Orco — ci impegna dall'alba al tramonto. Le nostre giornate sembrano non finire mai, specialmente d'estate. E anche di notte, quando c'è la Luna, qualcuno resta di seriùzio soprattutto nelle zone in cui i bracconieri possono piombare all'improvviso». Bisognerebbe istituire i doppi turni — aggiunge Antonio Giacchetto — e provvedere ad alternare il personale specialmente nella bella stagione, quando una guardia trascorre lunghi periodi in solitudine: chi è comandato nelle alte quote, durante tutta l'estate incontra sì e no una ventina di persone. E' desolante stare soli, molti di noi hanno problemi psicologici, pesa soprattutto la lontananza dalla famiglia». Se ne sono accorti in passato parecchie guardie appena assunte attraverso il concorso: «Studiando su qualche libro, non è difficile superare l'esame: ma una volta alle prese con il freddo, con la fatica, con la solitudine e anche con il rischio di incontrare bracconieri senza scrupoli, molti, soprattutto se vengono dalla città, rinunciano. No. mi creda, non è un mestiere facile». Ieri il presidente Rey e i capiguardia si sono incontrati a Ivrea nella sede del Comprensorio, ma. contrariamente alle aspettative, il problema sindacale non è stato affrontato se non di sfuggita: «Aspettiamo che da Roma si facciano vivi — dice Rey — e che la vertenza si concluda positivamente. Il lavoro non manca. Non ci sono soltanto gli animali da proteggere: occorre ripristinare le strade fatte aprire dai re d'Italia, tenere sgombri i sentieri, mantenere in efficienza le capanne d'alta quota e le case di fondovalle. Ma abbiamo tutti bisogno di maggiori garanzie». Leonardo Osella
Persone citate: Antonio Giacchetto, Mario Piodi, Mario Rey, Riccardo Borney
Luoghi citati: Gressan, Italia, Ivrea, Roma, Valle D'aosta
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