Monsignor Casaroli incontra detenuti politici filippini

Monsignor Casaroli incontra detenuti politici filippini Il viaggio del Papa in Asia Monsignor Casaroli incontra detenuti politici filippini CEBU (Filippine) — Mentre il Papa ha cominciato la visita deW-altra parte delle Filippine», quella meno nota ai visitatori stranieri, scendendo tra accoglierne trionfali sull'isola che vide il primo sbarco di Magellano nel 1521, il suo segretario di Stato, Cardinal Casaroli è riuscito ad avere un incontro nella sezione di massimo isolamento del carcere di Manila con 33 detenuti politic, tra cui un gesuita, che attuano da tre giorni uno sciopero della fame. Ha ricevuto da loro messaggi già consegnati al Papa: dell'eccezionale incontro lo stesso cardinale ha accettato di parlare con un gruppo di giornalisti dicendo pure la sua opinione sui non facili rapporti tra Chiesa e Stato nelle Filippine e rispondendo infine agli interrogativi sulla politica cinese del Vaticano, riaperta ieri. Il Papa guarda a Pechino ma sorveglia l'esempio -cattolico» di Manila purché si intoni ai diritti umani. mi 33 detenuti ha detto Casaroli —sono stati di una discrezione esemplare: sapevano che io avevo ricevuto loro lettere dai familiari; ho detto die le avrei portate al Papa; loro non hanno posto nessun problema. Hanno solo ringraziato di non essere stati dimenticati n cardinale ha aggiunto che tra i reclusi politici ritenuti più pericolosi c'era anche un gesuita che gli ha detto il suo nome (-ma non lo ricordo») e che infine il gruppo di prigionieri, di diverse visioni religiose, gli ha chiesto la benedizione». Interrogato sui rapporti tra Stato e Chiesa nelle Filippine, Casaroli ha detto che non ci si può accontentare dei commenti positivi ufficiali al discorso del Papa, ma che si aspettano novità concrete. La Chiesa filippina, per bocca del cardinale di Manila, Sin, parla da due anni di -collaborazione critica» con il governo e che le critiche vanno all'autoritarismo, alla violenza, alla mancatila di riforme sociali. Ma questo viaggio cambierà qualcosa tra Stato e Chiesa? Risponde Casaroli: -Finché il discorso verte sul rispetto dei diritti umani anche dei condannati quando si tratta di certi valori di libertà, in linea di principio difficoltà non ci sono e la parola del Papa è accettata da tutti Ma quando si va al concreto, tutto diventa più difficile: che significa il rispetto dei diritti umani di questi gruppi che cosa il principio d'una vita libera e demo¬ cratica»? Quanto alla Cina, Casaroli ha detto che non è facile interpretare i -segnali» che vengono da Pechino. -Ma la mia esperienza, purtroppo già cosi lunga, mi insegna che bisogna vedere le cose pian pianino, prima di profetare». Il problema di Formosa (tuttora riconosciuta dal Vaticano) •non è l'unico» tra Vaticano e Pechino, mentre qualche possibilità di soluzione può esserci per il clero e i vescovi della Chiesa patriottica» cinese, dichiarati «illegittimi» da Roma. Ieri mattina, prima della Messa papale a Quezon City, la capitale politica alla periferia della -grande Manila», un gruppo di giovani aveva inscenato una dimostrazione contro il governo a partire dalle quattro del mattino, cogliendo di sorpresa la polizia e restando tra la folla che già prendeva posto in piazza prima dell'alba. Manila. Il Papa sbadiglia durante la messa a Quezon City

Persone citate: Cardinal Casaroli, Casaroli