L'Italia in ritardo nella difesa civile
L'Italia in ritardo nella difesa civile Conferenza del ministro Lagorio L'Italia in ritardo nella difesa civile ROMA — «Uno Stato moderno deve prepararsi alla difesa civile che è un risvolto essenziale della difesa militare. E deve sapere organizzare questo aspetto. Altri Paesi, le due superpotenze, altre nazioni europee alle quali possiamo legittimamente compararci, hanno cominciato molto prima di noi a muoversi sulla strada della difesa civile e hanno avuto il coraggio di parlare un linguaggio serio e responsabile alla popolazione». Lo ha detto il ministro dela Difesa Lagorio, intervenendo ieri, a Palazzo Barberini, alla conferenza stampa sul tema «Difesa civile» e «Ruolo delle forze armate nel concorso alla protezione civile» di cui sono stati relatori il generale Missori. presidente del Centro militare studi difesa civile, e il generale Epoli, sottocapo di stato maggiore della Difesa. Alla conferenza sono intervenuti i sottosegretari all'Interno Di Vagno, alla Difesa Petrucci e Scovacricchi, i capi di stato maggiore, della Difesa, Torrisi, delle tre forze armate Rambaldi, Bartolucci e Bini, il capo della polizia prefetto Coronas. il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Cappuzzo, della Guardia di finanza Giannini, numerosi parlamentari e componenti delle commissioni Difesa della Camera e del Senato. TI ministro Lagorio, quale rappresentante del governo, illustrando le relazioini della conferenza, ha detto che uno Stato moderno deve addestrare i cittadini nella previsione di un'emergenza q di una crisi e che non deve" lasciare i cittadini alla speranza che non succeder* mai niente. Lagorio ha aggiunto che «è necessario promuovere una forte tensione nel Paese perché anche qui in Italia si formi una coscienza, una consapevolezza del dovere che abbiamo tutti di organizzare la difesa civile. Non è necessario un "Je accuse" — ha detto il ministro — nei confronti di nessuno. E' piuttosto uno sprone per tutti». Sul ruolo delle forze armate nel concorso alla protezione civile. Lagorio ha detto che proprio in queste settimane il ministero della Difesa è impe¬ gnato a trovare la soluzione migliore in questo senso ricordando che il comando supremo per la protezione civile secondo le leggi vigenti appartiene al ministero dell'Interno. « Vengono così in luce — ha proseguito Lagorio — i problemi dell'addestramento dei nostri soldati anche come soccorritori, dello schieramento e della mobilità dei nostri reparti del processo di ammodernamento e trasformazione dei reparti del genio, della costituzione dei reparti di pronto interven to. «Senza un minimo di intelaiatura di difesa civile — ha concluso Lagorio — è difficile immaginare una sufficiente, adeguata organizzazione di intervento di protezione civile». L'on. Accame, presente con altri parlamentari a palazzo Barberini, al termine della manifestazione ha detto ai giornalisti che « nel corso della conferenza stampa non c'è stato neppure un cenno all'iniziativa legislativa sulla difesa civile che era stata presentata in Parlamento fin dalla scorsa legislatura (proposta di legge n. 52) ed ora consegnata all'esame delle commissioni Interni, il cui contenuto — egli ha rilevato — è molto più completo rispetto alle indicazionni fornite oggi».
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