Il dollaro ancora in calo

Il dollaro ancora in calo Ieri a quota 1030 Il dollaro ancora in calo ROMA — Dollaro ancora in calo, per il secondo giorno consecutivo: ieri ha perduto 10 lire, scendendo a 1030. Aggiunte alle 22 lire perdute martedì, l'arretramento della valuta Usa è di 32 lire in due giorni. Al declino del dollaro, che si è verificato in pratica su tutte le piazze valutarie, hanno contribuito — a giudizio degli operatori — non soltanto le vendite di realizzo ma anche la diffusa impressione che il presidente Reagan nel suo prossimo discorso economico (la scorsa notte, ora italiana) prometterà quasi sicuramente più di quanto non possa in effetti essere poi realizzato, e il dollaro non dovrebbe trarne motivi di nuova sfrenata spinta al rialzo. In calo, ieri, anche la sterlina, che ha perduto altre 19 Hre. C'è stato un ulteriore miglioramento del franco svizzero che ha guadagnato 2,38 lire e si è portato a 524,20. E' salito, fra le monete dello Sme quasi tutte in risalita, anche il marco ed in misura più consistente di martedì: ha progredito di 1,52 ed è salito a 475,775. In leggero cedimento, invece, il franco francese che ha perso 9 centesimi. L'oro ha conseguito ieri nuovi rialzi, anche se più contenuti rispetto a martedì: è salito a 505 dollari l'oncia a Londra (+4,25), 505,50 a Zurigo (4-5), 503,01 a Francoforte (+4,67), 546,16 a Parigi ( + 8,58). In Italia il prezzo di un grammo è diminuito invece di 50 lire, scendendo a 16.800. Per il dollaro, l'arretramento è stato sensibile anche a Francoforte, dove è sceso a 2,1645 (2,1910), con una flessione di quasi tre pfennig. La Bundesbank, anche se assente al fixing, è stata attiva attraverso altri canali per collaborare a frenare il dollaro. La Banca Centrale tedesca ha venduto quantitativi notevoli di valuta Usa in questi ultimi tempi: ieri ha reso noto che nella settimana conclusasi il 15 scorso ha venduto dollari per un valore pari a un miliardo e 200 milioni di marchi e che la maggior parte è stata determinata da interventi a difesa del marco. A Bonn c'è stata una riunione governativa nel corso della quale sono state esaminate le questioni valutarie. I responsabili politici hanno evitato toni di allarme, sottolineando piuttosto i vantaggi che dal deprezzamento del marco derivano per le esportazioni tedesche.

Luoghi citati: Bonn, Francoforte, Italia, Londra, Parigi, Roma, Zurigo