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Milano, una maxi-mostra sui «favolosi» Anni Trenta Da ottobre, organizzata in 21 settori Milano, una maxi-mostra sui «favolosi» Anni Trenta MILANO — Dalla metà dell'ottobre prossimo al febbraio 1982, gli Anni 30 rivivranno a Milano, in una grande mostra di 21 settori: dal futurismo all'urbanistica, dalla fotografia alla musica, dalla vita politica alla letteratura, dalla tecnologia ai fumetti. L'iniziativa è stata presentata ieri mattina a Palazzo Marino dal sindaco Tognoli e dall'assessore Aghina. Sono inoltre intervenuti i critici d'arte che coordineranno la manifestazione. Flavio Caroli, Vittorio Fagone, Renato Barilli, Augusto Morello e Mercedes Garberi. Come sede — se i lavori di restauro e riattamento (costo 1 miliardo e 700 milioni) finiranno in tempo — verrà scelto il palazzo della Triennale. Nell'ipotesi di un ritardo la mostra sarà invece allestita parte a Palazzo Reale, parte in altre sedi predisposte dal Comune. Perché dedicare un cosi imponente sforzo organizzativo agli Anni 30? I responsa¬ bili sono concordi nell'indicarne i motivi: necessità di sfatare una certa «demonizzazione», in voga principalmente fra i più giovani, di quel periodo ricchissimo di fermenti culturali; mettere a fuoco l'apparato del consenso; far risaltare contraddizioni di allora, che lungi dal risolversi con la fine del fascismo, sono filtrate sino a oggi. Il settore dedicato alla vita sociale e politica includerà probabilmente anche qualche inedito: per esempio, dovremmo ascoltare la registrazione di un vecchio incontro sindacale e vedere esposte fotografie d'epoca, sinora inedite. Per quanto concerne il teatro di prosa, ricerche su autori e copioni di allora saranno svolte da studenti, che ne presenteranno alcune letture drammatizzate. Riguardo alla musica, avrà grande spazio quella «da camera»; per la tecnologia, invece, il materiale sarà attinto al museo della scienza e della tecnica.