Il boss non voleva pagare per le bombe ai negozi, perciò lo uccisero in carcere

Il boss non voleva pagare per le bombe ai negozi, perciò lo uccisero in carcere Identificato dai carabinieri il presunto assassino di Giuseppe Lo Casto alle Nuove Il boss non voleva pagare per le bombe ai negozi, perciò lo uccisero in carcere Autore dell'omicìdio (17 ottobre scorso) sarebbe Giovanni Sorbo, un gregario della banda specializzata in estorsioni a commercianti - Altri cinque arrestati su ordine del magistrato (uno è il fratello del morto) Cinque mesi di pazienti indagini del magistrato dott. Maddalena e del Nucleo operativo dei carabinieri per individuare il presunto assassino di Giuseppe Lo Casto, 34 anni, via Berruti 4, panettiere, ferito a coltellate alle Nuove il 17 ottobre scorso e morto il giorno dopo al Maria Vittoria. E' Giovanni Sorbo. 23 anni, via delle Primule 4, pregiudicato, già in carcere per estorsioni. Su ordine di cattura sono stati arrestati anche Giuseppe Lombardo, 23 anni, viale Roma 5, Venaria; Giulio Provenzano, 32 anni, via Buozzi 12. Venaria; Andrea D'Alcamo 35 anni, via Di Vittorio 31. Venaria; Giovanni Lo Casto (fratello dell'ucciso). 23 anni, via Cave 70, S. Stefano (Imperia). Remo Durand. 41 anni, Champdepraz (Aosta). Sono accusati di associazione per delinquere, detenzione e uso di esplosivo, estorsione. Alla vittima e al presunto assassino Sorbo, gli inquirenti associano altri due pregiudicati: Raffaele Panebianco, 24 anni, via Di Vittorio 31 e Francesco D'Elia. 23 anni, via Case Snia 5, Venaria arrestati già nel giugno scorso. Facevano parte di una pericolosa banda che effettuava estorsioni ed attentati ad industriali e commercianti. Il capo, stando alle indagini, era appunto Giuseppe Lo Casto, ucciso dai suoi stessi gregari perché non aveva pagato loro l'esecuzione di alcuni attentati. La vendetta era scattata il 17 ottobre, due giorni dopo che Lo Casto era entrato alle Nuove, arrestato per estorsione. Nell'ora d'aria (secondo le accuse) il Sorbo gli piombò addosso con un rudimentale pugnale, colpendolo due volte alla schiena. Al momento del delitto il presunto assassino indossava la giacca di un altro detenuto, Nicola Corradino, 31 anni, via Ceva 3. il quale per questo è imputato di concorso in omicidio. La giacca del Corradino avrebbe dovuto servire a confondere gli accertamenti per individuare l'uccisore. Una precauzione risultata inutile. Le indagini del colonnello Romano, dei brigadieri Ria e Salaris. assieme a quelle del giudice Maddalena, riuscivano a scalfire il muro di omertà che esiste dentro il carcere. Venne trovato un collegamento esterno, una traccia che univa l'ucciso a Panebianco. D'Elia e Sorbo. Cosi si riuscì ad individuare tutta la «gang». Il movente dell'omicidio? Forse la mancata retribuzione per attentati effettuati nel '79 e nell'80. Li aveva ordinati — essendo il capo — Lo Casto ed erano stati ese- guiti ai danni di Ettore Lampis. via Chiesa 7 ; Nicola Rago. via Belluno 10; Ignazio Luguri, corso Vercelli 28; Gennaro Viscione, corso Casale 134, tutti panettieri. Perché le bombe vennero fatte scoppiare contro i negozi? Dalle indagini è emerso che il Lo Casto, ex panettiere indebitato, per recuperare la perdita dei clienti, aveva or. per Poi. ganizzato gli attentati screditare i concorrenti, visto che il sistema rendeva, si era messo in grande, estendendo il racket anche fuori Torino. Con lui collaborava anche il fratello Giovanni, l'esplosivo era fornito dal valdostano Remo Durand. I carabinieri hanno scoperto che il Lo Casto aveva ordinato la distruzione di un negozio, ma gli «esecutori» avevano sbagliato obiettivo. Sorbo, Panebianco e D'Elia però pretendevano di essere pagati lo stesso. Da allora i loro rapporti si erano incrinati. I tre avevano giurato di vendicarsi. Appena il loro ex capo entrò alle Nuove, Sorbo lo eliminò per lo «sgarbo» subito. g. dolf. R Dd Gi Lbd Gi L'assassino Giovanni Sorbo - La vittima Giuseppe Lo Casto e Francesco D'Elia Remo Durand, Giuseppe Lombardo e Giovanni Lo Casto arrestati dai carabinieri

Luoghi citati: Aosta, Champdepraz, Imperia, Torino, Venaria