Si potrà ottenere idrogeno dal sole: non costerà nulla

Si potrà ottenere idrogeno dal sole: non costerà nulla Gli esperimenti nella facoltà di chimica a Torino Si potrà ottenere idrogeno dal sole: non costerà nulla TORINO — Al primo esperimento riuscito, i cinque ricercatori si sono stretti in un abbraccio. Per la prima volta nella storia, sono riusciti a scindere l'idrogeno dell'acqua utilizzando la luce solare. Una scoperta sensazionale, rimbalzata ben presto sulla principale rivista scientifica americana, ma non ancora diffusa al grosso pubblico. Il positivo esperimento porta la firma di cinque ricercatori, tre italiani e due svizzeri. I loro nomi: Ezio Pel izze tti (Istituto di chimica analitica dell'Università di Torino), Mario Visca (Centro ricerche Montedison di Spinetta Marengo), Enrico Borgarello. Michel Gratzel e John Kiwi (Politecnico di Losanna). Ha dato un contributo notevole anche Edmondo Pramauro, sempre dell'Istituto di chimica di Torino. Per comprendere l'importanza della scoperta per gli effetti che potranno derivarne, è necessario chiarire il ruolo dell'idrogeno come potenziale vettore energetico nel futuro dell'umanità. Come carburante, l'idrogeno è ideale. Essendo presente nell'acqua, la sostanza è inesauribile, non inquina, ha una capacità energetica quattro volte superiore al petrolio. Ha, meglio, aveva prima dei felici esperimenti dei 5 studiosi italiani ed elvetici, un handicap: lo si ricava dall'acqua a un costo elevato. Il metodo più comune per scomporre l'acqua in idrogeno e ossigeno e l'elettrolisi. Metodo efficace, ma comporta l'uso di energia, sotto forma elettrica. La quantità di energia necessaria per produrre idrogeno con l'elettrolisi è superiore a quella che l'idrogeno è in grado di fornire. E' dalla fine degli Anni Sessanta che i ricercatori di tutto il mondo sono impegnati in questa scommessa: produrre idrogeno senza consumare energia di combustibili costosi. Ma come? L'equipe italo-elvetica è riuscita a raggiungere l'obiettivo con l'utilizzo della luce solare che ha il non indifferente vantaggio d'essere gratuita e inesauribile. Il procedimento seguito per arrivare al clamoroso risultato è complesso. -Ma il princìpio ispiratore, da cui siamo partiti — spiega il prof. Ezio Pelizzetti — è semplice. Volevamo ricopiare la natura riproducendo in laboratorio alcuni meccanismi utilizzati dalle piante verdi e alghe per convertire l'energia luminosa del sole in energia chimica'. Grazie a due apparecchi (un catalizzatore brevettato dalla Montedison e un sensibilizzatore realizzati con materiali speciali) il «miracoio. è riuscito dopo poco più di tre anni di esperimenti. Questo significa che l'umanità potrà disporre, a breve scadenza, di quantità inesauribili di idrogeno a costi limitati? « Piano, piano — precisa il prof. Pelizzetti — , noi facciamo ricerche di base. Saranno altri a studiare applicazioni specifiche corrispondenti a bisogni precisi. Diciamo che abbiamo fatto un passo importante, aperto una breccia. Sarà la somma di altri apporti a permettere di risolvere globalmente i problemi energetici dell'umanità-. Che l'idrogeno sia destinato a diventare il petrolio dell'avvenire, gli esperti lo sostengono da tempo visto che i combustibili fossili sono in via di estinzione. L'uso che l'industria fa di questa materia pri¬ ma è in continuo aumento: annualmente nel mondo se ne consumano duecento miliardi di metri cubi. Alcuni motori di auto alimentati ad idrogeno hanno fornito nelle prove, risultati giudicati soddisfacenti. Funzionano a idrogeno i razzi che portano i satelliti nello spazio. Ma se come carburante, l'idrogeno non s'è ancora imposto, la ragione è da ricercarsi nel costo e nelle difficoltà di produzione. Anche questo ora si sta superando grazie a cinque ricercatori. Guido J. Paglia

Persone citate: Edmondo Pramauro, Enrico Borgarello, Ezio Pel, Ezio Pelizzetti, John Kiwi, Mario Visca, Pelizzetti, Spinetta Marengo

Luoghi citati: Torino