Si fermano a singhiozzo i medici negli ospedali

Si fermano a singhiozzo i medici negli ospedali Dal 23 febbraio agitazioni nelle «regioni nevralgiche» Si fermano a singhiozzo i medici negli ospedali Continuano i disagi dello «sciopero bianco» cominciato lunedì - Domani tentativo di mediazione di Aniasi - La posizione dei sindacati ROMA — L'azione di protesta dei medici ospedalieri, che sta già creando notevoli disagi con lo «sciopero bianco» avviato lunedi dopo un'astensione effettiva di tre giorni, sarà intensificata dall'inizio della prossima settimana. Il comitato unitario di lotta dei medici ospedalieri mentre invita il governo e le forze politiche, specie dopo l'assassinio del prof. Marangoni a Milano da parte delle Br, a -porre la più seria attenzione al problema degli ospedali in modo da disinnescare tutte le ipotesi di destabilizzazione legate alla insoddisfazione delle categorie cui si chiede di farsi carico della funzionalità del servizio sanitario nazionale', ha deciso una serie di «scioperi a singhiozzo* in alcune 'Regioni nevralgiche». Il 23 febbraio i primari, gli aiuti e gli assistenti sospenderanno il lavoro nel Veneto, il 24 in Emilia-Romagna, il 25 in Toscana, il 26 in Lombardia, il 27 in Piemonte: si tratta delle Regioni più impegnate, insieme al ministro della Sanità Aniasi, nella trattativa per la revisione del trattamento economico della categoria. In tutte le altre continuerà per l'intera settimana lo «sciopero bianco». Inoltre, dal 2 marzo si susseguiranno «scioperi a scacchiera» per servizio e reparto: ad esempio, il lunedi radiologia, il martedì cardiologia, il mercoledì pediatria ecc. Il risultato sarà sempre quello di mantenere il caos nell'assistenza ospedaliera e di creare il maggior danno economico alle amministrazioni ospedaliere e alle Regioni. I sindacati di categoria non fanno mistero dei loro propositi di rappresaglia. Il dott. Favelli, segretario nazionale del comitato di lotta (che raggruppa rappresentanti dell'Anaao, dell'Anpo e della Cimo), non ha esitato a dichiarare: * Vogliamo punire gli assessori alla sanità, responsabili della mancata applicazione del nostro contratto. Per questo abbiamo deciso tali forme articolate di sciopero. Il comitato, dopo l'incontro informale avuto ieri a Milano con il ministro Aniasi, ha deliberato di inasprire la pressione». Aniasi prosegue domani, in una riunione ufficiale, il suo tentativo di mediazione, ma il suo compito si presenta tutt'altro che facile. Se farà concessioni ai medici ospedalieri ci si troverà di fronte ad una raffica di scioperi delle categorie paramediche contro la rottura degli equilibri raggiunti con il contratto unico del personale ospedaliero; se resisterà, i medici ospedalieri bloccheranno ad oltranza l'attività degli istituti pubblici di cura; se, infine, metterà in discussione anche i miglioramenti ai medici generici e agli specialisti ambulatoriali, queste due categorie attueranno pesanti forme di agitazione. In ogni caso ci saranno contraccolpi negativi, ma a farne le spese saranno sempre 1 malati assistiti da un servizio sanitario nazionale che incontra difficoltà ed ostacoli crescenti a soli due mesi dal suo decollo. Di fronte ai molti conflitti settoriali e al pericolo di nuove rincorse retributive nella vasta area pubblica, la Federazione Cgil-Cisl-Uil chiederà — nel colloquio di giovedì con il ministro della Sanità, le Regioni, l Comuni e i sindacati medici — che si soprassieda ad ogni trattativa parziale con singole categorie di operatori del settore sanitario per ricondurre contratti e convenzioni ad una unica sede negoziale, capace di valutare le compatibilità generali. In tale ambito, si proporrà che venga sospesa l'applicazione della convenzione per la medicina generica, firmata dalle parti il 30 gennaio scorso. •Il governo — ha sottolineato il segretario confederale della Cisl Spandonaro — dovrà mantenere in ogni sua articolazione e nei singoli ministeri una linea univoca e non contraddittoria». Le confederazioni sono contrarie ad aumenti ai medici ospedalieri fuori da un disegno globale. 'Aumenti che avessero il significato di un anticipo — ha osservato Spandonaro — sarebbero onerosi per tutto il sistema, innesterebbero una spirale di richieste e sposterebbero la sede negoziale. Le compatibilità per la ricostruzione del Sud non possono essere imposte solo ad alcuni lavoratori e non ad altri». g. c. t.

Persone citate: Aniasi, Favelli, Marangoni, Spandonaro

Luoghi citati: Emilia, Lombardia, Milano, Piemonte, Roma, Romagna, Toscana, Veneto