Forse fuori legge alcune migliaia di allevamenti

Forse fuori legge alcune migliaia di allevamenti Le norme sull'albo agricolo Forse fuori legge alcune migliaia di allevamenti TORINO — Viva preoccupazione tra gli allevatori piemontesi per l'applicazione della legge sull'albo professionale. Una decina di giorni fa, la Commissione Agricoltura ideila Regione, in sede di revisione del regolamento, ha proposto al Consiglio di non considerare più agricoli quegli allevamenti intensivi che non abbiano terreno sufficiente per produrre almeno un quarto dei mangimi usati in azienda. Si tratta degli allevamenti di vitelli da latte, suinicoli e avicoli: sono migliaia di aziende piemontesi che rischiano di essere estromesse dall'agricoltura e forse costrette a chiudere. Questo argomento ha vivacizzato l'assemblea della Federazione degli agricoltori piemontesi (Confagricoltura), laprima assemblea-aperta-, tenutasi domenica a Torino. Il tema — dopo la relazione di Orsi Carbone, vicepresidente della Federazione — è stato introdotto da Cipriano Perruquet, presidente della Sezione avicola della Confagricoltura, il quale ha chiesto all'assessore Bruno Ferraris di impegnarsi affinché gli allevamenti intensivi siano salvaguardati. La stessa richiesta è stata fatta da Romano Borgetto, presidente della Sezione economica allevatori vitelli da latte. Ogni anno in Piemonte — ha detto — si allevano 250 mila vitelli da latte (carne bianca) con un volume d'affari di oltre 160 miliardi di lire, una produzione di 60 mila tonnellate di carne, 1200 stalle funzionanti e circa 8 mila nuclei familiari occupati. Questi allevamenti non hanno assolutamente la possibilità di produrre in azienda almeno il 25% del mangime usato per gli animali (come richiederebbe la legge), perché dovrebbero avere troppo terreno, oggi carissimo, e soprattutto perché i vitelli da latte (come dice appunto la loro definizione) sono allevati soprattutto con latte in polvere. Se questi allevamenti dovessero chiudere, il danno sarebbe enorme per la Regione, perché — oltre i 160 miliardi di fatturato — si dovrebbe tener conto anche delle lavorazioni collegate: latte in polvere, autotrasporti, fabbriche di manufatti di cemento, impianti idro-sanitari ed elettrici; e poi tutta la catena dei commercianti, macellatori, rivenditori di lattee mangimi, laboratori di analisi ecc. L'assessore Ferraris ha detto che la Commissione Agricoltura non è la Giunta, che il suo assessorato non può far molto, che la legge sull'albo è stata ereditata da altre giunte (è infatti del 75). In conclusione di dibattito, il direttore della Federazione, Bruno Pusterla, ha incalzato l'assessore, perché si impegni più attivamente in favore di tante aziende zootecniche Livio Burato

Persone citate: Bruno Ferraris, Bruno Pusterla, Cipriano Perruquet, Ferraris, Livio Burato, Orsi Carbone, Romano Borgetto

Luoghi citati: Piemonte, Torino