Ultimo dandy di primavera

Ultimo dandy di primavera Riflusso (anche economico) nella moda maschile Ultimo dandy di primavera «Capello corto, occhio imbronciato, stile Anni Cinquanta, il dandy di primavera si ispira al riflusso», annuncia «Arbiter», neonata rivista di moda maschile. E dagli, col riflusso. Gli uomini vanno pazzi per i vestiti, questo si sa: ma quelli italiani non staranno esagerando? Non sarà un po' troppo? Le sfilate attuali di Pitti-Uorao sono un gran circo frenetico di industria e commercio. Narcisi, look da gentiluomo, indossatori australiani belli e fumati, nuovi «capi» di Armani copiati dalle divise da rugby, baseball, golf o basket, e nostalgici dettagli preziosi: la spilla orizzontale sotto il nodo della cravatta, la perla spillata pure sulla cravatta. I negozi d'abbigliamento più lussuosi e più numerosi, nel centro delle grandi città, sono ormai quelli per gli uomini pavoni; per loro escono almeno quattro riviste mensili di moda lustre, costosissime, oniriche. E adesso l'eleganza maschile, quasi una neoreligione dell'Io virile agghindato, moltiplica i suoi testimoni, santoni, sacerdoti, oracoli, comandamenti. Testimoni di nuovi modelli di stile per le masse, i telegiornalisti confessano a «Vestire» i propri segreti. Massimo Valentini, conduttore del TG1, ricorda con orgoglio d'aver ricevuto a Venezia «un simpatico trofeo, la Forcola dell'eleganza», spiega che la televisione «buca» sul verde e rende il bianco troppo lucente, ammaestra: «La norma è questa: presentarmi ai telespettatori io.i la sobrietà e la dignità nel vestire che seguo anche nella vita privata». Emilio Fede, altro conduttore del TG1, dice di «orientarsi sui colori azzurri». Fulvio Damiani, redattore parlamentare del TG1, confida: «Per le cravatte ho una vera e propria passione: sempre vivaci, a righe, a pallini, con disegnini varii. Per le camicie, tengo conto della mia epidermide piuttosto scura: perciò colori tenui, blu chiaro. celeste, rosa». Gino Pallotta, conduttore del TG2, detto «il Brummel di vìa Teulada». ammette d'essere elegantemente superstizioso: «Se una sera mi impapero, quel vestito non lo metto più». Costretto quindi ad avere un vasto guardaroba, «per gli abiti preferisco i colori chiari: d'inverno marrone chiaro e celeste aviazione, d'estate beige e celeste». Molti spettatori, dice, gli scrivono per sapere dove abbia comprato i vestiti che porta, chi mai glieli abbia fatti: «11 consiglio più ricorrente che i telespettatori mi danno è: sobrieià». Nuovi oracoli emettono responsi d'eleganza. Strehler informa che il suo storico maglione nero a collo alto «è un abito talare, una luta da lavoro, ne.v perché il regista dev'essere un'ombra», e sentenzia: «Essere démodé è l'unico modo di esLietta Tornabuoni (Continua a pagina 2 in nona colonna)

Persone citate: Armani, Brummel, Emilio Fede, Fulvio Damiani, Gino Pallotta, Narcisi, Strehler, Tornabuoni, Valentini

Luoghi citati: Teulada, Venezia