Nel commando erano riuniti i maggiori esponenti di PI di Claudio Giacchino

Nel commando erano riuniti i maggiori esponenti di PI Nel commando erano riuniti i maggiori esponenti di PI Secondo la Digos di Milano, dunque, l'assalto alla scuola di amministrazione di via Ventimiglia fu compiuto da un commando che radunava tutta la «crema» di Prima Linea. Nell'elenco di terroristi indicati dagli inquirenti figurano i nomi di colui che era forse l'ideologo di maggior prestigio del gruppo, Roberto Rosso, del comandante politico Fabrizio «Ivan il Normanno» Giai. del capo militare Maurice Bignami, dei «commessi viaggiatori della morte» Michele Viscardi, Paolo Zambianchi e Sergio Segio (quest'ultimo ancora in libertà), delle ex «primule rosse» Susanna Ronconi e Liviana Tosi. Accanto a questi personaggi ne compaiono due che finora erano pressoché sconosciuti alla giustizia: Pier Giorgio Palmero e Maurizio Costa. Comprimari risultano essere invece i coniugi Loreno e Claudia Zan, già condannati per le armi trovate nel loro appartamento di via Staffarda, e imputati adesso di aver ricettato il materiale rubato dal commando in via Ventimiglia. I restanti nomi (Lucio Di Giacomo, Francesco D'Ursi, Bruno Laronga, Francesco Albesano e Maria Teresa Conti) ricorrono da tempo nelle cronache del terrore. Di Giacomo e D'Ursi, entrambi latitanti, sono sospettati della rapina della scorsa settimana all'oreficeria di via Exilles che è costata la cattura a Bignami: Di Bruno Laronga ha parlato con dovizia di particolari il «pentito» Sandalo, Bruno è accusato del folle agguato alla polizia in via Millio in cui fu ucciso lo studente Emanuele Iurilli. • Laronga rimase ferito nella sparatoria — ha raccontato Sandalo — dovemmo, correndo molti ricchi, portarlo in auto a Milano*. Francesco Albesano, dopo aver collaborato con gli inquirenti nell'agosto scorso, si è accusato del tragico rogo dell'Angelo Azzurro, il bar di via Po in cui il 1° ottobre '77 mori Roberto Crescenzo, ed ha poi diffuso dal carcere un appello ai compagni in libertà perché continuino la lotta armata. Maria Teresa Conti, infine, è imputata di rapine compiute a Torino, secondo Sandalo collaborò all'organizzazione degli assassinii del barista Carmine Civitate e dell'ing. Carlo Ghiglieno. responsabile della pianificazione Fiat (settore auto). mFece alcune ricognizioni alla casa di Ghiglieno e al bar del Civitate* racconta il pentito. Tutti i 15 terroristi sono stati rinviati a giudizio un mese fa per aver organizzato Pi nella nostra città, il processo (in totale gli accusati sono 79) si aprirà il 4 maggio. Lunga la serie di crimini(omicidi, rapine, ferimenti) addebitati a Maurice Bignami, Paolo Zambianchi, Michele Viscardi, Liviana Tosi e Fabrizio Giai. La Tosi, catturata l'autunno scorso al mercato della Crocetta, sarebbe la ragazza che ai 200 ostaggi della scuola di amminisira¬ zione aziendale tenne il sermoncino dicendo tra l'altro: «Fate come noi, invece di studiare andate a rubare*. Giai, accusato degli assassinii Ghiglieno, Civitate, Iurilli, il primo dei grossi nomi di PI a cadere nella rete della giustizia (fu arrestato nella primavera '80), ha in un primo tempo raccontato tutto della organizzazione, poi si è pentito di essersi pentito, ha ritrattato e si è associato all'appello alla guerriglia di Albesano. Sembra che poco tempo fa Giai, nel supercarcere di Cuneo, abbia subito un pestaggio proprio per la sua iniziale «debolezza» dopo l'arresto. Secondo indiscrezioni, la Digos di Milano ha identificato il «commando» di via Ventimiglia grazie alla confessione di un altro «pentito» dal passato sanguinario: Michele Viscardi. Claudio Giacchino ì

Luoghi citati: Cuneo, Milano, Torino