In marcia verso la paralisi di Claudio Cerasuolo

In marcia verso la paralisi H «processone» ai 149 terroristi provocherà una reazione a catena di rinvìi In marcia verso la paralisi Se non verrà istituita più che in fretta la terza sezione d'Assise, da maggio in poi i dibattimenti salteranno uno dopo l'altro - I pareri del presidente dell'Ordine degli avvocati Cabri, dei giudici Zagrebelsky, Laudi, Bernardi, Gianfrotta, Miletto - «Paghiamo le conseguenze di un ritardo storico» L'esigenza di celebrare al più presto i processi a carica di 149 imputati di appartenere alle organizzazioni eversive Br e PI, farà saltare le cause contro 75 accusati di delitti •comuni», già fissati in ruolo da maggio a luglio prossimo. Il 4 maggio, nelle due aule che saranno costruite a ridosso del nuovo carcere delle Vallette, i presunti terroristi saranno giudicati, è vero, ma a caro prezzo. E anche se il disegno di legge che prevede l'istituzione della terza corte d'assise a Torino fosse approvato nel giro di pochi giorni, trascorrerebbero mesi prima della sua realizzazione concreta. Oli uffici giudiziari torinesi marciano verso la paralisi. Un rapido giro di opinioni raccolte ieri a palazzo di giustizia conferma drammaticamente le più nere previsioni. Afferma il presidente dell'Ordine degli avvocati Gianvitto rio Oabri: «Le ripetute sollecitazioni del presidente del tribunale Luigi Conti e mie non sono state sufficienti. I due processi fìssati per il 4 maggio sono soltanto un aspetto del problema. Ci sono in corso istruttorie per ben sedici omicidi, tutte vittime dei terroristi a Torino e altri procedimenti per rapine, sequestri di persona, furti, lesioni connessi a delitti e quindi ugualmente di competenza della corte d'assise. Basta soltanto considerare questi dati, per capire che il calendario delle due corti d'assise diventerà quasi 'insostenibile": mi due processi del 4 maggio impegneranno un gran numero di penalisti che saranno costretti a chiedere rinvìi al tribunale per il dibattimento in cui sono difensori di fiducia. Così si accumuleranno altri rinvìi. « Un esempio. Il processo per lo scandalo dei petroli, (quello legato alla Isomar dei Chiabotti) è stato fissato il 24 aprile perché si spera di esaurirlo prima del 4 maggio. Dopo quella data, tutte le udienze del tribunale marceranno a rilento o slitteranno a data da destinarsi'. Dello stesso tenore i pareri dei magistrati. Vladimiro Zagreblesky, giudice della quinta sezione del tribunale: «La fissazione dei due processi per terrorismo, con precedenza su tanti altri e con il rinvio di questi ultimi, ha reso evidente a tutti quello che i magistrati di Torino sapevano da tempo. Cioè, che il tribunale non è più in grado di svolgere il suo carico di lavoro sia per le cause penali, sia per le civili. Vi sono deficienze gravissime di organico, una situazione edilizia disastrosa e un arretrato di procedimenti che non si riesce a smaltire. Le condizioni di lavoro sono molto pesanti. -E' necessario — prosegue — che sia in sede legislativa sia sa parte del ministero di Giustizia e del Consiglio supe- riore della magistratura, ci si renda conto dell'urgenza del problema. Quest'ultimo episodio — la verificata mancanza di una terza corte d'assise — potrebbe essere l'occasione perché a Roma il problema sia considerato seriamente*. Il giudice istruttore Maurizio Laudi, uno dei magistrati impegnati nelle inchieste sul terrorismo, difende a spada tratta la decisione che consentirà di giudicare i 149 imputati di PI e Br il 4 maggio, «una scelta coraggiosa e opportuna. La contemporaneità dei due procedimenti dimezzerà il periodo di tensione a cui sarà sottoposta la città. Il luogo indicato ridurrà i problemi logistici, di sicurezza e della traduzione quotidiana dei detenuti*. «A questo punto si pone però il problema di tutti gli altri processi, sia perché si tratta di fatti che hanno anch'essi una rilevanza sociale, sia perché tutti gli imputati hanno diritto di essere giudicati nel più breve tempo possibile. Se il ritardo per l'istituzione della terna corte d'assise sarà contenuto in pochi mesi, il danno sarà accettabile. Sono convinto che niente è impossibile quando vi sia volontà e intelligenza. Gli organi dello Stato hanno fatto uno sforzo per celebrare quei due giudizi il 4 maggio. Lo stesso deve accadere per la terza corte d'assise*. Per altri giudici impegnati nelle inchieste sul terrorismo, i sostituti procuratori Bernardi, Gianfrotta e Miletto, moggi paghiamo le conseguenze di un ritardo storico. Tutti i nodi vengono al pettine. Se anche il disegno di legge passasse, saranno necessari dopo la pubblicazione sul bollettino del ministero, altri 30 giorni per la scelta dei candidati. Poi bisognerà nominare cancellieri e personale ausiliario, trovare i locali e rifissare i processi che sono "saltati": un lavoro di mesi e mesi. Questo è soltanto l'inizio di una crisi che coinvolgerà a lungo le strutture giudiziarie torinesi*. Moderatamente pessimista il presidente della seconda corte d'assise Padovani, il quale con Barbaro (presidente della prima), sopporterà il maggior carico di lavoro: mPer istituire la seconda corte ci sono voluti due anni. Mi auguro che questa volta ne basti uno*. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Roma, Torino