Monito di Mosca al pci: o con noi o con «gli antisocialisti polacchi»

Monito di Mosca al pci: o con noi o con «gli antisocialisti polacchi» Una lettera riservata del Cremlino inviata a Berlinguer Monito di Mosca al pci: o con noi o con «gli antisocialisti polacchi» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Il partito comunista sovietico, in una lettera ufficiale inviata a Roma due mesi fa, accusa 1 comunisti italiani di .solidarizzare con quelle forze che hanno scatenato in Polonia una vera e propria offensiva contro il socialismo» e lascia intendere che l'Urss è pronta a intervenire militarmente a Varsavia in quanto .vede il suo dovere nella necessità di aiutare la Polonia ad uscire dalla crisi». Il documento, che sarebbe dovuto restare segreto, è la risposta del Cremlino alla lettera inviata dal pei ai sovietici e ad altri partiti dell'Est europeo, in autunno, per ammonirli a non ripetere in Polonia il tragico errore del '68 in Cecoslovacchia. In quel messaggio, mai pubblicato, la direzione comunista italiana minacciava anche .irreparabili conseguenze» nel caso di invasione della Polonia: una indiretta, ma chiara minaccia di rottura. Ora la risposta del pcus ritorce, con estrema durezza, i moniti dei comunisti italiani e non si può perciò escludere che essa abbia fortemente contribuito alla decisione di Enrico Berlinguer di non andare a Mosca per il XXVI Congresso del pcus. Le rivelazioni, che saranno pubblicate nel prossimo numero di Panorama e la cui autenticità trova riscontro in una imbarazzata nota diffusa ieri sera dal partito comunista italiano, confermano le indiscrezioni che avevamo raccolte da uno dei partecipanti ai colloqui tra Berlinguer e Zagladln ai primi di dicembre e che finora non eravamo autorizzati a pubblicare. Secondo quella fonte, le divergenze di fondo tra i comunisti italiani e quelli sovietici sul caso polacco riguardavano essenzialmente quattro punti. Primo: per i sovietici, «Solldarnosc» è un movimento completamente distaccato dalle masse, un'analisi che il pei, dopo un viaggio di Antonio Rubbi in Polonia, contesta totalmente. Secondo: l sovietici ritengono che gli elementi antisocialisti, ispirati e finanziati dall'estero, siano predominanti nel movimento di contestazione polacco, mentre gli italiani, pur non negandone l'esistenza, li giudicano poco numerosi e inin¬ fluenti. Terzo: come è detto esplicitamente nella lettera, il pei non considera «Solldarnosc» una forza antisocialista, i sovietici si. Quarto: per Mosca il partito polacco ha ancora il controllo della situazione, secondo il pei lo ha completamente perduto. Queste differenze di valutazione, che per quanto gravi rientravano comunque nei limiti di un confronto dialettico al momento dell'incontro Berlinguer-Zagladin, sono tutte elencate nella lettera, ma vi vengono drammaticamente esasperate al punto che Mosca intima al pei di fare una scelta di campo. .Alla sorte del socialismo in Polonia — afferma la lettera del Cremlino — è legato, sotto molti aspetti, il futuro della pace e della distensione nel nostro continente (...). I partiti comunisti fratelli non possono restare indifferenti a ciò che avviene, non possono non essere interessati al consolidamento dell'ordinamento socialista in Polonia». Pur riconoscendo che .vi sono delle rivendicazioni legittime avanzate da una notevole parte della classe operaia polacca», il messaggio di Mosca sostiene che .nella attività dei cosiddetti sindacati liberi un posto sempre maggiore spetta agli attacchi concentrati contro le fondamenta stesse del socialismo in Polonia». .Ora — accusano i sovietici — a leggere la risoluzione del pei, vi si scorgono delle simpatie solo per quelle forze che intervengono con una critica sfrenata e denigratoria di tutti i risultati ottenuti dai compagni polacchi». E Mosca, minacciosamente, afferma che questa posizione è .un'ingerenza del pei negli affari interni della Polonia». Queste rivelazioni, a parte la sbiadita nota dell'ufficio stampa, non hanno avuto finora risposte ufficiali dal pei. Assenti Berlinguer e Chiaromonte, a Torino, Pajetta, a Madrid, Napolitano, in viaggio, i dirigenti più influenti rimasti a Roma hanno evitato ogni commento. Tuttavia questa nuova conferma della profondità del dissenso tra il pei e il pcus non potrà non avere ripercussioni su un partito che è sempre stato assai diviso, negli ultimi anni, sulla questione sovietica e potrebbe drammatizzare la scelta di Berlinguer di non recarsi a Mosca per il congresso.