Gli scout italiani hanno 70 anni di Paolo Lingua

Gli scout italiani hanno 70 anni L'associazione fondata a Genova nel febbraio del 1911 Gli scout italiani hanno 70 anni GENOVA — Pochi sanno che l'associazione italiana dei boy scouts, i ragazzi esploratori «inventati» dal leggendario Baden Powell durante la guerra anglo-boera, a cavallo tra i due secoli, venne fondata a Oenova, nel febbraio del 1911. I documenti dell'epoca però precisano che il «si» ufficiale a dar vita all'organizzazione scoutistica risale all'autunno del 1910, quando l'inglese John Spensley, naturalizzato genovese, ex ufficiale della guerra anglo-boera, si recò da Vittorio Emanuele III nella San Rossore, durante una bandita di caccia, per esporre in dettaglio le linee del programma. Il 22 febbraio ci sarà la gran festa di settantanni dell'associazione, non propriamente intorno al fuoco d'un bivacco, in una foresta o su una montagna, rievocando canti, avventure e i miti tratti dai ro¬ manzi di Kipling, bensì alla Terrazza Martini di Genova, al 31° piano del grattacielo con un drink in mano, al posto del bastone o del coltello da caccia. Saranno presentate per l'occasione le nuove serie filateliche dedicate alla storia italiana dello scoutismo e si parlerà dell'avvenire di una associazione che, nelle sue diramazioni (cattolica, laica, femminile) conta ancora oltre 200 mila iscritti. Perché un'associazione di escursionisti, in pratica «indirizzata» verso i monti e i boschi, è nata in una città di marinai? Raccontano i dirìgenti genovesi: - All'inizio del secolo lo sport, in quasi tutte le sue accezioni, era dominio degli inglesi. Gli italiani non sono mai stati un popolo sportivo, inoltre il Paese era povero e le amministrazioni civiche non erano in grado di spendere denaro per strutture sportive. Furono gli inglesi, in molte città, in particolare a Genova e a Firenze dove esistevano comunità britanniche molto numerose, a dar vita e a rendere popolari degli sport come il calcio e il tennis*. La prima squadra di calcio, infatti, è stata il «Genoa Cricket t and Football Club» fondata nel 1893: uno dei soci che fecero da padrini alla nuova squadra era appunto lo sporti vissimo John Spensley. il futuro fondatore dei boy scouts. Dal 1911 in poi, dicono gli storici dell'associazione esploratori, l'ideale — ottocentesco, romantico e moralistico — degli scouts fu una molla che attirò i giovani e l'associazione crebbe. Tra l'altro, a Genova, già esisteva una sorta d'iniziativa del genere presso la parrocchia di Sant'Agostino, nel centro storico, fondata già nel 1905. la «Juventus juvat», d'ispirazione cattolica. Gli esploratori vennero poi praticamente soppressi dalle famose leggi fasciste del 1926 e del 1928 che abolivano di fatto le associazioni cattoliche e comunque tutte le iniziative organizzative della gioventù al di fuori del controllo del regime. Risorsero, con lo slancio soprattutto organizzativo dell'Azione cattolica all'indomani della Liberazione, ed ebbero il loro periodo «aureo» tra il 1950 e il 1960. Ora tutte le associazioni sono riunite al vertice in una federazione: in occasione dei festeggiamenti per il 70° anniversario (tra l'altro, in tutta Italia, dopo Genova sono previste numerose manifestazioni) sembra che si prepari, alla luce d'un recupero dei valori dell'ecologia, della difesa della natura, un grande rilancio dell'ideale scoutistico. Paolo Lingua

Persone citate: Baden Powell, Kipling, Vittorio Emanuele Iii

Luoghi citati: Firenze, Genova, Italia