Sono brutti gli orologi (e ora anche i lampioni)

Sono brutti gli orologi (e ora anche i lampioni) Vertice a Palazzo civico sull'arredo della città Sono brutti gli orologi (e ora anche i lampioni) Amministratori, esperti, docenti e designers: «Intervenire subito contro il disordine» - Indagine sulla situazione Ieri gli orologi, oggi i lampioni. E l'arredo di Torino diviene sempre più povero in nome di una funzionalità neppur troppo accertata. Lo dice il vicesindaco Biffi Gentili, lo dicono i cittadini che protestano, lo sostiene chi vorrebbe una citta decorosa, pulita, moderna, certo, ma anche •esteticamente vivibile.. Gli orologi 'tricuspidi' non sono un « belvedere» se posti accanto a palazzi austeri; come non è una scoperta felice sostituire i tradizionali lampioni in ferro battuto della zona di piazza Crimea con fanali sorretti da piloni di cemento, slanciati quanto anonimi, forse più adatti ad uno svincolo autostradale che ad un borgo della città umbertina. Non sono che due esempi, marginali in una citta con tanti problemi. Ma Torino, da questo punto di vista, è trascurata da oltre mezzo secolo, durante il quale ha assistito ad una crescita selvaggia di segnali stradali, transenne, cordoli, insegne che fanno a pugni con il buon senso ed 11 buon gusto. Che fare? La domanda emersa più di un mese fa in Consiglio comunale, è stata riproposta ieri in un primo consulto fra amministratori, studiosi ed esperti. A Palazzo civico, attorno al vicesindaco Biffi Gentili, c'erano gli assessori all'urbanistica, Radtcioni; all'ambiente, Chiezzi; al decentramento, Carla Spagnuolo; il socialista Mollo, il pli Dondona, il de Pallet ti. Poi i responsabili delle Sovrintendenze, con la dott. Pittarono, Italia Nostra con l'arch. D'Angelo, i professori Cavallari-Murat, Baroni, Lucco Borierà, Ceresa, designers noti, come Sottsass, Sanbonnet, Giuglaro, Castiglioni, Cavagna, che costituiranno l'equipe di progettisti cui sarà affidato l'incarico di dare corpo ad un piano organico per rendere Torino migliore. Biffi Gentili e Dondona, pur da .sponde politiche avverse», sono giunti alla stessaconclusione: urge Intervenire per bloccare uno spontaneismo del privato (ma anche degli enti pubblici) che ha creato nella città un sottobosco •disordinato, a dir poco orrendo.. Poi verrà il resto, saranno espletati studi generali dai quali discenderanno i progetti particolari per «isole ambientali». Torino sarà, come in altre occasioni, laboratorio sperimentale, ma — avverte il vicesindaco — •sema crociate., senza volere a tutti i costi •frenare le legittime esigenze della pubblicità, dell'espressione dei cittadini, sema incidere su settori che (è il caso delle insegne) potrebbero creare difficoltà al mondo del lavoro e della produzione.. •Si tratta piuttosto — dice Donatella D'Angelo, a nome di Italia Nostra — di controllare la continua dinamica dei processi urbani.. Che in altre parole significa scegliere e far scegliere arredi, insegne, orologi, lampioni ecc. che s'inseriscano nell'ambiente cui sono destinati. E quest'iniziativa, a parere dei tecnici, arriva al momento giusto, •quando si stanno discutendo gli strumenti fondamentali per il futuro della città: il piano regolatore ed il programma per il quinquennio.. Che Torino si presti ad essere ancora una volta ^cittàlab oratorio lo conferma Sottsass, a nome dei designers. Spiega: «/I nostro è un interesse complessivo, per un disegno generale di dita. Lo potremo realizzare partendo dalle periferie, da zone, cioè, meno ricche, dove potranno essere avviate fasi sperimentali, valide poi anche in altre realtà ambientali ed urbane.. Per giungere al nuovo mo¬ dello, verrà realizzata un'indagine sulle .sovrastrutture esistenti., per creare una «banca dati.. Sarà quindi formata una commissione generale (funzionerà fra un mese) per dare gli indirlrzzi di massima ai progettisti. Il tutto coordinato dagli uffici degli assessorati competenti: Arredo, Urbanistica, Ambiente, Viabilità, Trasporti e Lavori pubblici. Giuseppe Sangiorgio Crimea, i bei lampioni di via Manara e di altre strade saranno sostituiti da pali a stelo-

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