Macchine utensili sempre aggiornate senza immobilizzare grandi capitali
Macchine utensili sempre aggiornate senza immobilizzare grandi capitali Una forma di affitto che consente di stare al passo con la tecnologia Macchine utensili sempre aggiornate senza immobilizzare grandi capitali L'imprenditore che abbia acquistato con grande sacrificio le macchine per la propria azienda sarà fatalmente indotto ad usarle il più a lungo possibile, fintanto che esse saranno in grado di funzionare. Nel frattempo, però, altre macchine saranno state progettate, costruite e messe sul mercato, la concorrenza le avrà acquistate e riuscirà cosi a produrre a costi più contenuti. A questo punto per l'imprenditore attardato si profila il grosso pericolo di non essere più competitivo, di finire «fuori mercato». Può essere, per l'azienda, il principio della fine. Questo spiega perché il leasing, che è invece una forma di affitto, abbia avuto tanto successo proprio nel campo delle macchine utensili. In un'economia in cui i profitti sono sempre più esigui, essere tecnologicamente aggiornati è una necessità assoluta; tentare di risparmiare continuando ad utilizzare una macchina che «non è più nuova ma va ancora benissimo» può essere un errore fatale, mentre avere subito la macchina che applica nuove tecnologie e garantisce una più alta redditività può essere decisivo per il decollo dell'impresa. Il leasing consente appunto di avere subito la macchina più aggiornata, di stabilire in anticipo per quanto tempo tenerla e di restituirla appena la tecnologia avrà proposto modelli più aggiornati. Sono tutti vantaggi che si attagliano molto bene alle piccole e medie imprese, le quali, solitamente, non hanno molte possibilità di attingere ai grandi canali di finanziamento mentre, grazie al leasing, non sono costrette ad accumulare lira su lira le somme necessarie per rinnovarsi. Il leasing delle macchine utensili fa parte dell'attività di gran parte delle società di leasing operanti in Italia; ma adesso sono scesi in campo gli stessi costruttori, attraverso una propria società, la Leasemac. L'Ucimu, cioè l'Unione dei costruttori italiani di macchine utensili, che raggruppa oltre 150 aziende del settore tra cui tutte le maggiori, aveva affrontato il problema di finanziare le vendite di macchinari promuovendo nel '72 una propria finanziaria, la Fincimu, che ha creato dei canali alternativi di finanziamento «su misura» apprezzati soprattutto dai piccoli imprenditori; la Leasemac è nata invece nel settembre del '79 con la partecipazione in parti uguali della stessa Fincimu, della Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia, della Banca di Legnano e della Banca San Paolo di Brescia. La sua formula operativa si differenzia sensibilmente da quelle delle altre società che fanno il leasing di macchine untensili e questo proprio perché dietro di essa vi sono i costruttori. I contratti della Leasemac, che sono di tre, quattro o cinque anni, prevedono alla fine del periodo di leasing un valore residuo del la macchina piuttosto elevato, anche del 59 per cento nel contratto a tre anni; questo significa che alla fine dei tre anni una macchina che all'inizio costava 10 milioni viene valutata ancora 2 milioni 930 mila lire, che è il valore di mercato di quella macchina dopo tre anni di uso. Questo è apparentemente uno svan taggio per il cliente, il quale se vuole «riscattare» la macchina deve pagarla piuttosto cara. In realtà proprio ammet¬ tendo il valore residuo elevato (realisticamente elevato, sottolineano alla Leasemac) è possibile mantenere bassi i canoni mensili; e il cliente da parte sua non è affatto obbligato ad acquistare la macchina alla fine del periodo di leasing; anzi, proprio perché la somma da pagare è elevata avrà tutta la convenienza a restituirla e a prenderne un'altra nuova e più aggiornata; la Leasemac, da parte sua, non avrà difficoltà a ritirare la macchina perché potrà facilmente venderla sul fiorente mercato dell'usato. Va sottolineato che se anche il cliente decidesse di tenersi la macchina la pagherebbe sempre in moneta svalutata. Se il prezzo residuo fosse invece molto basso, e normalmente è il 5 per cento del nuovo, i canoni mensili dovrebbero per forza di cose essere più elevati e alla fine del periodo di leasing il cliente finirebbe per essere indotto dal prezzo allettante a tenersi definitivamente la macchina anche se questa non è più all'altezza delle sue esigenze; insomma, si ripeterebbero gli inconvenienti della proprietà. In ogni caso, se alla fine il cliente optasse per l'acquisto la Leasemac ha un programma di dilazioni di pagamento per altri due anni. Essendo una emanazione dei costruì-' tori di macchine utensili la Leasemac fornisce inoltre l'assistenza tecnica e la manutenzione, r. rav.
Luoghi citati: Brescia, Italia, Reggio Emilia
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