Il pcf diventa sciovinista per guadagnare nuovi elettori di Paolo Patruno

Il pcf diventa sciovinista per guadagnare nuovi elettori Iniziative anti-stranieri avallate da Marchais Il pcf diventa sciovinista per guadagnare nuovi elettori DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Il pcf sta diventando razzista? La Francia è percorsa da aspre polemiche, suscitate da una serie di recenti iniziative del partito comunista che scuotono anche la tradizionale disciplina dei militanti. Tutto è cominciato qualche settimana fa, quando in un centro della banlieue parigina, a Vitry, un commando guidato dal sindaco comunista aveva demolito con i bulldozers le dimore d'un gruppo di emigranti del Mali. I comunisti avevano inteso protestare in quel modo clamoroso per il trasferimento nel loro Paese di quei lavoratori giunti da un altro centro della banlieue. Ma a tutti gli osservatori non era sfuggito lo spirito inquietante dell'azione: di fronte all'aumento della disoccupazione che colpisce i lavoratori francesi, il pcf in piena campagna elettorale per le presidenziali aveva scelto un metodo tipico dell'estrema destra, scagliandosi contro la cosiddetta 'immigrazione selvaggia». Sotto un altro aspetto, ma sempre prendendo di mira gli immigrati, il pcf è tornato alla carica nei giorni scorsi. Ancora in un centro della regione parigina, a Montigny, un altro commando comunista con il sindaco in testa ha sfilato sotto la casa di una famiglia marocchina, indicandola alla pubblica riprovazione (senza alcuna prova) come trafficante di droga. Questa volta il pcf ha scelto il metodo della delazione pubblica per esorcizzare un flagello sociale che desta timore nella «Francia profonda» e popolare dove il par¬ tito di Marchais pesca gran parte dei suoi voti. Ambedue gli episodi lasciavano trasparire un sottofondo di sciovinismo, se non di xenofobia che desta pesanti interrogativi all'interno del partito e che almeno in parte spiega le massicce defezioni di intellettuali contrari alla politica condotta attualmente da Georges Marchais. Il leader comunista ha infatti appoggiato risolutamente le due iniziative dei suoi sindaci, affermando che il pcf «non si lascerà intimorire dalle reazioni ostili' e continuerà nella sua azione. E a riprova che la campagna è appena agli inizi, un'altra municipalità rossa, Dammarie-Les-Lys presso Melun, ha preannunciato l'intenzione di chiudere un centro per gli immigrati presenti nel comune. Infine in altri due centri retti sempre da una giunta comunista (a Ivry e a Nanterre) si vuole limitare adesso il numero dei bambini dei lavoratori stranieri accolti nelle colonie estive comunali e ci si oppone alla politica di «raggruppamento famigliare» degli immigrati. Naturalmente queste iniziative hanno sollevato una tempesta di polemiche, anche strumentali. Il ministro Stoleru (responsabile dei lavoratori stranieri) ha affermato che se i comunisti dovessero andare al potere 'introdurrebbero in Francia lo spirito dell 'apartheid», e ha assicurato che farà 'applicare strettamente le leggi che proteggono gli stranieri: Cogliendo questa facile occasione, il rappresentante del governo francese vuol evidentemente far dimenticare i numerosi casi di «espulsione» degli immigrati di cui è responsabile a sua volta. Ma anche dal fronte della sinistra piovono le critiche sull'atteggiamento del pcf. Il partito socialista ha affermato ieri in una sua dichiarazione che i comunisti si stanno comportando «come un gruppuscolo di estrema destra». E anche la stampa si unisce quasi unanime al coro di riprovazione. Paolo Patruno

Persone citate: Georges Marchais, Marchais, Stoleru

Luoghi citati: Francia, Mali, Nanterre, Parigi