Il Naïf lo Sbrago e gli altri

Il Naïf lo Sbrago e gli altri Fantacronache Il Naïf lo Sbrago e gli altri La Fulat e l'Anpac hanno dichiarato che in marzo per una intera settimana i voli saranno ripresi sulle rotte interne e su quelle internazionali. E' un bel problema. La Fisafs ha fatto sapere al governo che i primi giorni di aprile tutti i macchinisti delle ferrovie si presenteranno al lavoro e che al Sud effettueranno pure gli straordinari. Ecco una complicazione. L'Anaao e il Cisas hanno comunicato la ferma intenzione di riaprire gli ospedali nei giorni di Pasqua. Ecco una provocazione. Ognuno vede la confusicne che può nascete se il diritto al lavoro, intorno al quale nessuno discute, viene esercitato in modo intempestivo nei servizi pubblici essenziali. Un'intera settimana di voli vuol dire la congestione degli aeroporti, l'interruzione dei lavori di riatto sulle piste, la riapertura provvisoria delle torri di controllo, il richiamo di centinaia di controllori andati in pensione, la riorganizzazione dei vigili del Fuoco addetti al soccorso, il ripristino dei collegamenti tra aeroporti e terminal (dove trovare i pullman?). E se i primi giorni di aprile saranno in funzione tutti i treni la gente cercherà di effettuare proprio in quei giorni i suoi viaggi causando disagi all'utenza normale, provocando ritardi sulle linee e intasamenti sulle vetture. Ci sarà chi si lamenterà di dover viaggiare in piedi o nella' toilette, senza tener conio che le ferrovie non possono tenere il materiale rotabile a disposizione dei perìodi eccezionali. Quanto all'idea dei sindacati autonomi di riaprire gli ospedali nel perìodo di Pasqua si commenta da sola. '^Proprio in quei giorni di fe- sta e di riconciliazione i parenti smetteranno di portare i cibi ai malati, di rifare i letti e di pulire le stanze; non solo, ma nuovi malati vorranno essere accolti adducendo a pretesto la normalità del lavoro e qualcuno vorrà pure essere operato, facendo riaprire a suo rìschio le sale operatorie, interrompendo lo smontaggio, la catalogazione e la pulizia degli strumenti che era in atto da tempo. Possibile che la gente ricorra agli ospedali per un nonnulla e che basti l'annuncio di alcuni giorni di lavoro per scatenare malattie e processi patologici? La responsabilità maggiore, comunque, di questa situazione va ai piccoli sindacati autonomi che continuano a nascere. La Fulat, l'Anaao, il Cisas sono ormai considerati da molti elefanti ingovernabili, troppo grandi ed estesi. Sono nate centinaia di sigle, diffìcile ricordarle tutte, basti citare il Tiger, l'Abbioc, la Pennic. lo Sforz, l'Egois, il Fregat, il Tireminnanz, l'Unpersè, il Vaffà, il Reagan, il Kgb, il Giscard. PHobbes, il Levia- tan, la Smulat, il Casin, il Naif, lo Sbrago, l'Accid. Tutte queste sigle si sono dichiarate d'accordo per una carta di autoregolamentazione del lavoro nei servizi pubblici. Si tratta di stabilire quando e come é giusto lavorare per il pubblico e a quali condizioni. Sarebbe in effetti un passo avanti notevole (una volta si parlava impropriamente di autoregolamentazione dello sciopero), ma c'è la volontà politica? Anche un giornale non sospetto come l'Unità parla di «guerra di tutti contro tutti» e si chiede se dietro la nascita di centinaia di sindacati autonomi non ci sia un calcolo sostanzialmente antisindacale, non ci sia un Grande Vecchio che manovra a suo piacere. In effetti il Grande Vecchio c'è, è un professore di Grottaferrata rimpatriato alcuni anni fa dal Kenya, dopo aver tessuto una buona rete di rapporti internazionali. Gli abbiamo chiesto che cosa si propongono i piccolissimi sindacati autonomi. Grande Vecchio: «Noi pensiamo che più il sindacato è piccolo e più è rappresentativo, anche se siamo contrari al sindacato individuale. Bisogna essere pochi e indispensabili per decidere sul proprio lavoro, per dettare le proprie condizioni. Se no, si fa della politicai). — E che cosa pensate dei servizi pubblici? Grande Vecchio: «Che si tratta di un inganno, di un equivoco. Se i servizi sono pubblici si fanno nascere nella gente ingiuste aspettative e nello Stato velleità di ricatto. Cambiamogli nome, riportiamo l'Italia nella grande tradizione dei servizi privati per i quali siamo celebri e rispettati nel mondo». > mÈÈÈÈk Ammnm

Persone citate: Reagan

Luoghi citati: Grottaferrata, Italia, Kenya