Per i due carabinieri assassinati ad Alcamo 1 ergastolo, 3 assolti
Per i due carabinieri assassinati ad Alcamo 1 ergastolo, 3 assolti Per i due carabinieri assassinati ad Alcamo 1 ergastolo, 3 assolti TRAPANI — A cinque anni dal fatto, la corte d'assise ha chiuso il processo per l'assassinio di due carabinieri, avvenuto nel piccolo distaccamento dell'Arma ad Alcamo Marina. Le vittime. Salvatore Falcetta, 38 anni e Carmine Apuzzo, di 20 furono uccise nel sonno a colpi di pistola. Un commando irruppe nella caserma dopo aver forzato l'ingresso con la fiamma ossidrica. Secondo l'accusa, il delitto fu opera di malviventi trapanesi che volevano dare una «lezione» ai militari che stavano indagando sulla sofisticazione di vini e furti d'automobili. Uno solo dei quattro imputati è stato condannato all'ergastolo, Giovanni Mandala, 42 anni. Gli altri tre, tutti di Alcamo, sono stati assolti per insufficienza di prove. Sono: Vincenzo Ferrantelli, Giuseppe Gulotta e Gaetano Santangelo. Mandala ha assistito a piede libero alla lettura della sentenza, emessa martedì notte dopo dodici ore di came¬ ra di consiglio. Ha urlato: «Sono innocente», ed ha pianto nervosamente mentre i carabinieri lo portavano via in manette. E' un commerciante vinicolo di Partinico. Ha sempre giurato di essere innocente, ma in un suo magazzino gli investigatori rinvennero le attrezzature usate per introdursi nella caserma. Giuseppe Vesco, ritenuto il «cervello» dell'incursione, durante l'istruttoria si era impiccato nel carcere di Trapani. ^Schiacciato dal peso della colpa» ha affermato nella sua arringa il pm Francesco Garofalo. Ma i difensori di Ferrantelli, Gullotta e Santangelo, hanno invece sostenuto che Vesco temeva un clamoroso errore giudiziario. Cinque anni sono trascorsi prima del giudizio in corte d'assise per vari colpi di scena, che hanno punteggiato il dibattimento, tra perizie, confessioni ritrattate, accuse degli imputati ai carabinieri — che li avrebbero picchiati dopo l'arresto — e accertamenti di vario genere.
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