In venti a giudizio per i fondi segreti «pagati» dalla Esso
In venti a giudizio per i fondi segreti «pagati» dalla Esso Fra questi Cazzaniga, Sala e Ursini In venti a giudizio per i fondi segreti «pagati» dalla Esso DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Si è conclusa con il rinvio a giudizio di venti imputati l'inchiesta condotta dalla magistratura romana sui fondi segreti utilizzati dall'ex presidente della «Esso Standard Italiana» ed ex amministratore delegato della compagnia petrolifera, Vincenzo Cazzaniga, per finanziare giornali di partito, organizzazioni sociopolitiche, centri di ricerca e di studio. Il giudice istruttore Guido Catenacci, al termine di una istruttoria cominciata nel 1974, ha depositato l'ordinanza di rinvio a giudizio. Oltre al petroliere, compariranno davanti al tribunale, per rispondere dell'ammanco di 40 miliardi di lire dai bilanci della Esso, il successore di Cazzaniga alla presidenza della società, Aldo Sala, l'altro magnate dei petroli Raffaele Ursini ed una quindicina di consiglieri d'amministrazione della compagnia. Le accuse per tutti sono quelle di appropriazione indebita e falso in bilancio. Nel documento conclusivo dell'inchiesta, il magistrato conferma le difficoltà procedurali e gli ostacoli di natura tecnica e politica incontrati nel corso dei sei anni di indagine. In ben due occasioni, infatti, la Commissione parlamentare d'inchiesta è stata chiamata a pronunciarsi sul sospetto che nella vicenda fossero coinvolti ministri dell'Industria, prima, e segretari amministrativi di alcuni partiti politici del centrosinistra dopo. In entrambi i casi l'autorizzazione a procedere non è stata concessa. Cazzaniga fu arrestato nel maggio del 1977 a Roma, ma ottenne la libertà provvisoria dopo dodici giorni di carcere, a causa delle sue gravi condizioni di salute.
Persone citate: Aldo Sala, Cazzaniga, Guido Catenacci, Raffaele Ursini, Ursini, Vincenzo Cazzaniga
Luoghi citati: Roma
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