La Salerno e la Vianale condannate a 18 mesi

La Salerno e la Vianale condannate a 18 mesi Per Invasione compiuta nel '77 La Salerno e la Vianale condannate a 18 mesi «Martedì scorso non tentammo di ruggire» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Maria Pia Vianaie e Franca Salerno, le due nappiste rinchiuse nel carcere femminile di Pozzuoli, sono comparse ieri mattina in S. Domenico Maggiore, sede della Corte d'assise d'appello per il processo di secondo grado in merito all'evasione compiuta il 22 gennaio del 1977 quando, aiutate dall'esterno da alcuni compagni tra cui Luigi De Laurentis, riuscirono a mettere in atto un ingegnoso piano di fuga dalla stessa casa di pena puteolana. Dopo un periodo di latitanza furono arrestate a Roma durante un conflitto a fuoco in cui rimase ucciso il terrorista Antonio Lo Muscio. Nella sentenza di primo grado Franca Salerno e Maria Pia Vianale furono condannate ad 1 anno e mezzo di reclusione, pena condizionata, mentre De Laurentis che era anch'egli presente ieri al procedimento penale, fu assolto per insufficienza di prove. La sentenza è stata riconfermata al termine di una movimentata udienza. Il comportamento delle due imputate ha ricalcato un rituale ormai noto nei procedimenti penali a carico dei terroristi. Fin dalle prime battute si è cercato di far slittare la causa con il ricorso alla ricusazione da parte delle due imputate dell avvocato di fiducia Pietro Costa. La Corte ha sospeso l'udienza e l'ha ripresa soltanto dopo la nomina del difensore d'ufficio, l'avvocato Furgiuele. L'atteggiamento di Maria Pia Vianale non è mutato di molto e al momento dell'interrogatorio ha colto l'occasione per un proclama orale, Infarcito di espressioni farneticanti sul potere, sul trattamento riservato nelle carceri ai detenuti politici. Ha poi smentito il presunto tentativo d'evasione che si sarebbe verificato martedì pomeriggio nel carcere femminile di Pozzuoli, dopo aver preso in ostaggio una vigllatrice. 'Eravamo soltanto da una settimana a Pozzuoli — ha detto — non avevamo in mente alcun piano di fuga. Io, la Salerno e le p telline' Federica Meroni e Patrizia Sacchetti abbiamo attuato soltanto una protesta per denunciare le condizioni disagiate di vita in cui siamo tenute*. Una catena di denunce e di accuse che sono state fermamente respinte dal procuratore generale nella sua serrata requisitoria. Il magistrato ha definito «una sceneggiata* l'interrogatorio dell'imputata, suscitando nuove proteste della Vianale e della Salerno. Urlo, insulti che b inno indotto alla fine il presidente dottor Cammarosano ac' allontanarle dall'aula per concludere serenamente il dibattito. a. I.

Luoghi citati: Napoli, Pozzuoli, Roma, Salerno