«Austria felix» (con scandalo)

«Austria felix» (con scandalo) OSSERVATORIO «Austria felix» (con scandalo) Anche l'Austria felix ha il suo scandalo, esploso con fragore tanto dirompente da aver già provocato un rimpasto governativo appannando l'immagine del Cancelliere Bruno Kreisky e gettando ombre di pesante incertezza sul futuro del partito socialista, al potere da dieci anni. Al centro di una polemica che si trascina da mesi, e che non accenna a diradarsi, è la discussa figura di Hannes Androsch, un tempo l'astro sorgente dei socialisti, personaggio dalla rapidissima carriera politica ed ora protagonista di un'altrettanto veloce caduta di potere e di prestigio. A soli 43 anni era vicecancelliere, indicato da più parti come il delfino naturale di Kreisky, ormai settantenne, e ricopriva contemporaneamente la poltrona di ministro delle Finanze. Brillante, estroverso al limite della spregiudicatezza, Androsch si era fatto un nome anche all'estero. Il riconoscimento più ambito, quasi una consacrazione negli ambienti dell'alta finanza mondiale, lo ebbe lo scorso settembre quando venne chiamato a presiedere a Washington il prestigioso comitato interinale del Fondo monetario internazionale al posto del ministro del Tesoro Filippo Maria Pandolfi, richiamato bruscamente a Roma per la crisi di governo. A Vienna il partito popolare d'opposizione non si' era lasciato però impressionare dall'enfant prodìge. Cominciarono a circolare pettegolezzi (troppo alto ed esagerato il suo tenore di vita, non giustificato comunque dallo stipendio di funzionario dello Stato), poi una serie di accuse documentate finirono per demolire il carisma di Androsch. In sostanza sul ministro delle Finanze è ricaduta l'accusa di non aver guardato troppo per il sottile, anzi di essersi voltato dall'altra parte, quando i costi per la costruzione dell'ospedale generale di Vienna avevano cominciato ad assumere proporzioni inconsuete. La cifra iniziale stanziata per l'Allgemeines Krankenhaus, in grado di ospitare 2.100 letti e il meglio delle attrezzature mediche, era infatti salita da 300 milioni a oltre 4 miliardi di dollari. Da qui la molla per vedere chiaro nelle commesse che ha consentito ad una commissione d'indagine di appurare un vorticoso giro di appalti di comodo e di bustarelle e risalire cosi ad Androsch. Costretto alle dimissioni (il suo posto alle Finanze è stato preso da Herbert Salcher, spostato dalla Sanità, mentre vicecancelliere è stato nominato il ministro dell'Educazione Fred Sinowatz) Androsch non si è perso d'animo e ha subito puntato al posto di direttore generale della maggiore banca statale austriaca, la Kreditanstalt Bankverein, fidando di avere ancora alleati e amici su cui contare. La mossa tuttavia non ha fatto che rinfocolare la polemica. Per l'opposizione era «ingiusto e offensivo» premiare in modo plateale chi era stato scaricato dal governo, gli stessi ambienti bancari hanno quindi fatto sapere che un esperto giudicato inidoneo per il ministero delle Finanze non poteva di certo dirigere uno dei punti centrali dell'economia del Paese, infine lo stesso Kreisky ha dovuto ammettere che il suo ex braccio destro non era più un socialista «nel vero senso della parola», bloccandogli la scalata alla banca. L'atmosfera politica austriaca dunque resta infuocata. I socialisti sostengono che si tratta di una crisi passeggera ma l'opposizione sta affilando le armi in vista delle elezioni legislative del 1983 con un monito preciso: non perdonerà al Cancelliere altri «incidenti di percorso». Fiero de Garzarolli Il cancelliere Kreisky: sgambetto dal suo ex-«delfino»

Persone citate: Bruno Kreisky, Hannes Androsch, Herbert Salcher, Kreisky, Maria Pandolfi, Tesoro Filippo

Luoghi citati: Androsch, Austria, Roma, Vienna, Washington