Oggi Colombo alla Casa Bianca parlerà anche a nome della Cee

Oggi Colombo alla Casa Bianca parlerà anche a nome della Cee Dovrebbe ottenere garanzie sui negoziati Salt Oggi Colombo alla Casa Bianca parlerà anche a nome della Cee Durante i colloqui con il ministro del Tesoro americano, il rappresentante italiano ha ripetuto l'invito a consultazioni più intense - Nuovi aiuti degli Stati Uniti alle zone terremotate DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE WASHINGTON — Dopo l'incontro di ieri col ministro del Tesoro Regan, Emilio Colombo sarà oggi ricevuto dal segretario di Stato Haig, dal presidente Reagan e dal vicepresidente Bush. Il ministro degli Esteri italiano è il primo leader europeo a entrare al dipartimento di Stato e alla Casa Bianca dopo l'insediamento del nuovo governo americano. La sua visita inaugura cosi ufficialmente le consultazioni della superpotenza con gli alleati, che si svilupperanno poi negli incontri con il premier inglese Thatcher e il ministro degli Esteri tedesco Genscher. Colombo, pur fissando l'attenzione sui rapporti bilaterali Usa-Italia, è interprete delle istanze europee. Sulla sua agenda figurano pertanto i più gravi problemi internazionali: la Polonia innanzitutto, il Medio Oriente, il Golfo Persico e, sul piano economico, la pressione del dollaro sulle altre monete. Ognuno di questi problemi costituisce una sfaccettatura di quello fondamentale: l'equilibrio di forze Est-Ovest. Nel suo discorso dell'altro ieri al «Council of foreign affairs» di New York, il ministro degli Esteri italiano ha ribadito la necessità di difendere la distensione. Alla Tesoreria, con Regan (pronunciato rigan, a differenza del nome del Presidente, che si pronuncia reganj Colombo ha discusso tre temi: il rapporto tra dollaro e Sme; la politica di alti tassi d'interesse della Riserva federale e la riduzione del bilancio dello Stato; e le funzioni degli organismi internazionali come il Fondo monetario. Il ministro italiano ha osservato che «di fronte alle ripercussioni che le misure americane possono avere sulle economie degli altri Paesi occidentali, le consultazioni devono essere più intense». Regan gli ha assicurato che gli Stati Uniti perseguono obiettivi di stabilità. Sul piano bilaterale, il ministro del Tesoro Usa ha espresso la certezza di una sollecita ripresa economica dell'Italia. Ha confermato che il suo governo «guarda con simpatia» ai provvedimenti del nostro è mantiene la sua linea di appoggio agli investimenti nel Meridione. Ha fatto anche un accenno a ulteriori aiuti per le zone terremotate. Ieri Colombo ha visitato anche il Congresso, incontrandosi con i capi delle varie commissioni. Ha sottolineato «l'importanza delle nuove impostazioni americane in politica internazionale» per un Paese come l'Italia e per l'intera Europa. Venerdì, prima della partenza, il ministro andrà al Pentagono, da Weinberger: con lui discuterà temi più squisitamente militari, so- prattutto euromissili e bomba al neutrone. Prima della partenza da New York, martedì sera, Colombo aveva partecipato a una cena con il deputato Ferraro, il governatore Carey, quello del New Jersey, Byrne, il deputato Biaggi e i massimi esponenti della comunità ita- Io-americana. Ha colto l'occasione per riaffermare la determinazione dell'Italia a sconfiggere il terrorismo. La giornata odierna, clou della visita del ministro degli Esteri, promette di avere una conclusione positiva. Colombo dovrebbe ottenere la garanzia che, anche nell'ambito del massiccio riarmo programmato dal presidente Reagan, vi sarà spazio per la prosecuzione del processo negoziale del Salt: e che, nonostante l'azione di contenimento dell'espansione sovietica in corso in tutto il mondo, il dialogo tra le superpotenze continuerà a svilupparsi. Non si esclude che Haig e Reagan approfittino della visita per mettere a punto dichiarazioni sulle questioni più scottanti, anche in vista di quello che sarebbe il primo conclave occidentale dalla caduta del governo Carter: la conferenza dei sette Paesi più industrializzati del luglio prossimo in Canada. e. c.