Aniasi: «I medici hanno raggione» Lo sciopero ha aumentato i disagi di Gian Carlo Fossi

Aniasi: «I medici hanno raggione» Lo sciopero ha aumentato i disagi Ospedali in crisi, è possibile per oggi un accordo Aniasi: «I medici hanno raggione» Lo sciopero ha aumentato i disagi Il ministro e i sindacati hanno discusso tutta la notte per sbloccare la vertenza ROMA — Il governo è intervenuto per far cessare nelle prossime ore, con un anticipo di quasi due giorni sul termine previsto, lo sciopero dei 50.000 medici ospedalieri che provoca da ieri mattina la quasi totale paralisi degli istituti pubblici di cura. Di fronte ai disagi gravissimi subiti da oltre cinquecentomila ricoverati e ad un danno economico per le amministrazioni valutato in 50 miliardi per ogni giornata di astensione della categoria, il ministro della 'Sanità Aniasi ha esaminato con i dirigenti delle tre organizzazioni promotrici dell'agitazione (Anaao, Anpo, Cimo) i motivi della improvvisa vertenza e le richieste presentate per una immediata rivalutazione degli stipendi in analogia a quanto concesso recentemente ai «medici di famiglia». La riunione, cominciata poco dopo le 21, si è protratta fi no a notte inoltrata: le tre associazioni dei medici ospedalieri ne valuteranno questa mattina il risultato e, in caso positivo, decideranno la sospensione dello sciopero. Il ministro Aniasi ha sostanzialmente riconosciuto la fondatezza delle richieste dei primari, degli aiuti e degli assistenti ospedalieri. « Vi è senza dubbio — ha detto — una sensibile sperequazione tra la retribuzione del personale medico ospedaliero con particolare riguardo a quello a tempo pieno, e gli emolumenti di altre categorie di medici a diverso rapporto contrattuale e convenzionale, ma con funzioni non dissimili». E ribadendo l'impegno assunto in un precedente incontro, anche ai fini della produttività del servizio e del contenimento delle spese il ministro ha attribuito 'particolare rilevanza alle richieste formulate dai medici ospedalieri, in quanto è necessario garantire un giusto equilibrio economico fra le diverse categorie di sanitari». Nelle retribuzioni dei dipendenti ospedalieri vi sono notevoli sperequazioni: mentre lo stipendio di un infermiere può raggiungere il milione al mese, quello di un assistente a tempo pieno arriva appena a 600 mila lire nette al mese. La delegazione dei medici ha illustrato la sua proposta di rivalutazione del trattamento economico, indicando in 250 miliardi annui l'entità del maggiore onere per le amministrazioni ospedaliere. Con questa cifra, sarebbe possibile assicurare un miglioramento medio annuo pro-capite di cinque milioni poco meno di 390.000 lire al mese per tredici mensilità con punte minime di 200.000 lire per gli assistenti e punte massime di 700-800.000 per i primari a tempo pieno. -Non chiediamo di più — hanno so stenuto i dirigenti delle tre associazioni sindacali di cate goria — perché siamo dipen denti pubblici e responsabil mente teniamo conto di una serie di fattori politici e sindacali (come la posizione dei paramedici) che non possiamo certamente ignorare. E qui hanno citato qualche esempio interessante. Lo stipendio mensile lordo di un primario ospedaliero a tempo pieno è passato da L. 1.679.800 del 1975 a L. 1.940.200 (1.300.000 circa netto) nel 1980 e a L. 2.224.500 (1.500.000 circa netto) nel gennaio 1981: rispetto al valore 100 fissato per il 1975, il potere di acquisto si è ridotto nel gennaio 1980 al 56,8% e nel gennaio 1981 al 55,4%, mentre le flessioni per altre categorie sono state ben più limitate o addirittura ci sono state delle impennate (giudice di tribunale rispettivamente 67,9% e 88,7%, medico convenzionato con 1500 assistiti 92,7% e 143,4%, insegnante media superiore 89,6% e 115,3%. ferroviere macchinista 99,7% e 106,4%, impiegato di azienda seconda categoria 103,2% e 103,0, operaio qualificato terza qualifica 142% e 12019%). Gian Carlo Fossi

Persone citate: Aniasi, Cimo

Luoghi citati: Roma