Per eleggere la giunta rossa è determinante il voto del msi

Per eleggere la giunta rossa è determinante il voto del msi A Carmagnola dopo le dimissioni del sindaco de Per eleggere la giunta rossa è determinante il voto del msi Rappresenta il sedicesimo consigliere indispensabile per non far mancare il numero legale - Nella scorsa seduta de e pli hanno abbandonato l'aula Per fare il sindaco a Carmagnola potrebbe essere determinante il voto dell'unico consigliere missino, o almeno la sua presenza in Consiglio comunale. Sedici consiglieri, infatti, sono necessari per eleggere la nuova giunta alla prossima seduta dopo la riunione dell'altra sera, caratterizzata dall'abbandono dell'aula da parte del gruppo de e del consigliere liberale Cantù. Il Consiglio èra stato convocato dai gruppi di minoranza pci-psi-psdi-démòcratici popolari proprio per risolvere la grave crisi. All'ordine del giorno l'elezione del sindaco e della giunta. Non c'è stata alcuna votazione perché è venuto a mancare il numero legale. Il sindaco dimissionario Luciano Vanzetti (de) ha fatto notare che era in atto una manovra «insensata e spregiudicata». Ha detto: «La de rappresenta la maggioranza degli elettori (40 per cento dei voti) perciò ritiene corretta una sua riconferma nella giunta». Vanzetti ha poi invitato i consiglieri ad un momento di meditazione. •/ metodi sono poco chiari — ha dichiarato —; c'è molta confusione: la giunta proposta dalle minoranze è discutibile perché basata soltanto sul conteggio numerico dei consiglieri disponibili». Dopo questa dichiarazione i consiglieri de e il liberale Can tù (che faceva parte della vecchia maggioranza insieme con i socialdemocratici) si sono allontanati dall'aula. Il Consiglio è stato sospeso tra la sorpresa del numeroso pubblico presente e dei gruppi di minoranza, presi alla sprovvista. «Non cf hanno nemmeno fatto parlare», ha, borbottato nei corridoi Domenico Tuninetti, psdi), candidato alla poltrona di sindaco. Cosa accadrà? A Carmagnola si parla da tempo di giunta alternativa di sinistra con i comunisti al governo e la de all'opposizione. Esiste già un accordo tra i gruppi politici di minoranza (pci-psi-psdl-democratici popolari) che, con 15 seggi, si sono posti come alternativa alla vecchia giunta (de. psdi e pli) dimissionaria dopo l'uscita dalla de di due consiglieri: Nota e Bacchio. Dopo questi fatti le ripercussioni all'interno della sezione democristiana sono state immediate. La crisi, si può dire, è stata causata proprio dai due dissidenti che hanno costituito il nuovo gruppo «democratici popolari» anche se, ufficialmente, sono stati i socialdemocratici a chiedere un chiarimento alla vecchia maggioranza! Si è arrivati' dopo lunghe trattative al ballottaggio. Un programma di alternativa è stato letto in aula dal capogruppo socialista Cornino che però non ha fatto i nomi dei componenti la nuova giunta. «Il sindaco e la giunta — secondo le minoranze — dovevano uscire dal segreto dell'urna». I democristiani, preoccupati dalle possibili ripercussioni che una simile alleanza a livello di amministrazione locale avrebbe potuto avere sulla gestione del Comune hanno preso tempo,, provocando la sospensione del Consiglio. Sembra invece che siano gli altri a muoversi. Le minoranze hanno provato a creare un fronte di rottura nella stessa de, per ora senza successo. Anche se la presenza del missino ora s'è fatta necessaria (per legge una nuova giunta può essere eletta a) prossimo Consiglio solo con sedici consiglieri), comunisti, socialisti, socialdemocratici e demopopolari appaiono non turbati, né dalla qualità né dai voti che cercano. Se liberale e democristiani boicotteranno ancora la seduta, il consigliere del msi sarà determinante. l.H.

Persone citate: Bacchio, Domenico Tuninetti, Luciano Vanzetti, Vanzetti

Luoghi citati: Carmagnola