Sadat al Parlamento europeo incoraggia l'azione di pace Cee di Renato Proni

Sadat al Parlamento europeo incoraggia l'azione di pace Cee Commosso discorso del presidente egiziano Sadat al Parlamento europeo incoraggia l'azione di pace Cee Ha invitato la Comunità a convincere Israele e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina perché trovino «la formula per un loro riconoscimento reciproco e simultaneo» La protesta di Mario Capanna - Simone Veil definisce l'ospite «pellegrino di pace» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LUSSEMBURGO — Il presidente egiziano Anwar Sadat, in un discorso lucido al Parlamento europeo, ha invitato i Paesi della Cee a convincere Israele e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina a « trovare la formula per un loro riconoscimento reciproco e simultaneo' e a partecipare «a ulteriori garanzie per la sicurezza come contributo di pace europeo nel Medio Oriente*. Nella sua allocuzione dal tono altamente morale e che ha fatto tornare alla mente Martin Luther King (quando ha detto «Ho un sogno...»), Sadat ha citato Aristotele, Gesù, Averroé e Maometto per ribadire il suo impegno di pace e i suoi concetti di giustizia. Il simbolo di questa era di pace e di progresso, secondo Sadat. dovrebbe essere una Gerusalemme aperta a tutti. Il presidente egiziano ha affrontato la questione palestinese con toni realistici. Ha detto: »Il popolo palestinese è meritevole della nostra massima attenzione. L'Egitto vi sollecita a sostenere il loro diritto alia autodeterminazione e alla dignità nazionale. E' un diritto divino, che non può essere negato, se non a rischio di favorire l'estremismo e l'ostruzionismo. La creazione di una entità palestinese, dopo un periodo di transizione, sarebbe lo sviluppo positivo per tutti i Paesi della Regione, senza alcun rischio per Israele». A questo punto, il deputatoMario Capanna ha levato un cartello con scritto: -No a Camp David — Riconoscimento per i palestinesi», e ha inalberato una bandiera dell' oip. Sadat ha esclamato: -Avrei voluto vedere quella bandiera ai primi negoziati per la pace. Comunque, non sono certamente venuto qui per fare propaganda con voi per Camp David». Gli applausi dei parlamentari sono stati scroscianti e Capanna ha chiesto l'aiuto dei questori contro due eurodeputati minacciosi. Sadat non ha fatto riferimento diretto all'iniziativa di pace dei dieci governi comunitari in Medio Oriente, ma ha detto: 'Giudichiamo la dichiarazione sul Medio Oriente dei capi di governo della Cee del 2 dicembre 1980 un giro di boa che probabilmente avrà un impatto sul processo di pace nel futuro prossimo». Queste parole possono essere interpretate come un incoraggiamento per la Cee a proseguire i suoi tentativi di pace, ostacolati, o fraintesi, sia da Washington sia da Tel Aviv e dall'Olp. La Cee chiede la partecipazione dei palestinesi al negoziati, è pronta a offrire una presenza militare nella zona, sollecita uno stato giuridico proprio per Gerusalemme e il diritto all'autonomia del popolo palestinese. SI deve notare, però, che Sadat ha parlato soltanto dì 'entità» palestinese e non di uno Stato. Infine, il presidente egiziano ha detto di essere favorevole a un'eventuale partecipazione della Giordania ai negoziati di pace, ma al tempo giusto e non come elemento sostitutivo della presenza palestinese. E' certo che le parole di Sadat indicano un forte disagio da parte egiziana allo stallo del cosiddetto 'processo di Camp David», che pure ha dato i primi, veri frutti di pace nel Medio Oriente. L'Europa viene quindi chiamata a dare il suo contributo come stimolo per l'America e le nazioni mediorientali, perché riprenda, fors'anche in un contesto istituzionale diverso o arricchito, il negoziato per »la pace globale» di cui Sadat ha detto di avere fatto l'obiettivo della propria vita. Il discorso di Sadat è stato un avvenimento politico di prim'ordine per il Parlamento europeo, che si pone come interlocutore sui maggiori problemi mondiali. Per Sadat, significa avere consolidato in Europa una posizione di prestigio e di Influenza. La signora Simone Veil, presidente dell'Assemblea europea, aveva accolto Sadat come «un pellegrino di pace» e il presidente egiziano ha impostato gran parte del suo discorso sulla necessità di difendere la pace con la ragione, con l'amore, con il negoziato. Per questo, ha detto, è necessaria la collaborazione tra l'Occidente e il Terzo Mondo. Sadat ha proposto un »accordo tripartito» di pace e di progresso tra l'Europa, l'Africa e il Medio Oriente. Egli ha poi esortato le grandi potenze a non intromettersi con la forza o con la sovversione negli affari interni del Paesi non allineati per modificarne il sistema di vita. Quella di Sadat è stata una appassionata difesa dei diritti alla vita, all'indipendenza e alla dignità dei Paesi in via di sviluppo. Ma, ha avvertito, il Terzo Mondo non può essere considerato soltanto come una fonte di materie prime e un mercato per i prodotti dell'Occidente. Anche a questo proposito è arrivata l'opposizione estremista a Sadat. I deputati comunisti francesi sono usciti dall'aula quando il presidente egiziano ha cominciato a parlare.' Renato Proni