Encomio Usa all'Italia per i diritti umani

Encomio Usa all'Italia per i diritti umani Pubblicato il rapporto mondiale del dipartimento di Stato Encomio Usa all'Italia per i diritti umani DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Un encomio senza riserve per l'Italia e una dura condanna dell'Urss in Afghanistan costituiscono due dei punti salienti del rapporto annuale del dipartimento di Stato sui diritti umani nel mondo, Il rapporto, pubblicato ieri, sarà probabilmente l'ultimo del genere: nella politica estera americana, sotto la presidenza di Reagan, sulla difesa dei diritti umani avrà infatti la precedenza la lotta contro il terrorismo. Il rapporto, uno spesso volume pubblicato dal sottosegretario Darien, dimessosi alla caduta del governo Carter, individua nell'Estremo oriente, Vietnam. Cambogia, le due Coree, e nell'America Centrale, El Salvador e Guatemala, le due regioni dove le violazioni dei diritti umani so¬ no più spietate. Registra progressi marginali in Argentina e in Cile, e più sostanziosi in Cina. Per la prima volta attirano negativamente l'attenzione Cuba e la Bolivia. Dell'Italia, il rapporto dice che «nonostante gli alti livelli di violenza terroristica, le libertà personali e civili sono onorate nella pratica». «Le procedure di polizia — afferma tra l'altro il documento — sono attentamente circoscritte. L'arresto arbitrario non è una prassi italiana». Il rapporto esprime un giudizio favorevole sulle misure di emergenza che hanno «portato a numerosi arresti nelle organizzazioni lerroristiche» senza ledere l diritti umani. In particolare, smentisce talune accuse di torture rivolte agli organi di polizia, ed elogia il pluralismo della stampa italiana. Il rapporto contiene invece un violento attacco contro l'Urss. «Tra le violazioni dei diritti umani commesse dai sovietici in Afghanistan — afferma — vi è l'uso di mortali armi chimiche e il bombardamento e il terrore indiscriminato contro la popolazione». Il documento nota altresì che l'Urss "ha accentuato la repressione al proprio interno nella maniera più rigida riscontrata dall'inizio dei movimenti civili dieci anm fa». Il Vietnam è incluso in questa denuncia a causa sia dei campi di concentramento «dove sono detenuti più di 50 mila prigionieri politici», sia del dramma dei profughi .talora scacciati dal Paese». Nell'America Centrale, soprattutto a El Salvador, il rapporto addita alla pubblica recriminazione le destre come le sinistre. Rimprovera ai guerriglieri «un largo numero di sequestri e di omicidi di funzionari governativi, diplomatici e esponenti dell'alta borghesia» e a gruppi neofascisti «che comprendono militari, atti terroristici e la formazione di squadroni della morte». Il rapporto protesta anche contro la dittatura in Bolivia. Quanto ad Argentina e Cile, si segnala nel documento che «i casi di scomparse di persone sono notevolmente diminuiti» ma il progresso verso le libertà civili e politiche «è carente». La scorsa settimana, Reagan ordinò il rinvio della pubblicazione del rapporto per non offendere il leader sudcoreano Chun che era in visita a Washington. Sulla Corea del Sud le critiche sono quasi severe quanto quelle sulla Corea del Nord.

Persone citate: Chun, Reagan