La scelta di un generale-premier significa ordine per la Polonia di Bernard Guetta

La scelta di un generale-premier significa ordine per la Polonia L'IMPROVVISO MUTAMENTO AL VERTICE POLACCO La scelta di un generale-premier significa ordine per la Polonia L'estrema manovra di un'autorità che vacilla - Jaruzelski potrebbe tendere la mano al sindacato - Ma gli interventi al plenum non infondono ottimismo NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — La decisione di nominare a capo del governo un generale, ministro della Difesa da 13 anni e da 21 alto dignitario dell'esercito, significa, più chiaramente di tanti discorsi, che all'epoca degli ordini e dei contrordini deve succedere l'epoca dell'ordine puro e semplice. E esonera, almeno per il futuro immediato, da altre dimostrazioni di forza, con il suo impatto psicologico. E' una decisione abile, ma anche pericolosa, poiché per la prima volta dall'inizio della crisi polacca pone l'esercito in prima linea. Dal settembre scorso, il partito aveva già come primo segretario l'uomo che era stato per 10 anni responsabile dei servizi di polizia. La settimana scorsa, si è dovuto scomodare la Chiesa per comporre una vertenza locale a Bielsko Bìala. Ora si attinge all'estrema risorsa, mettendo un militare al posto di comando. Se neppure questo servisse a calmare la contestazione generale, non sarebbe sconfitto soltanto un uomo o un'equipe: sarebbe sfidato lo Stato nella sua autorità. Il generale Jaruzelski, benché sia membro dell'Ufficio politico dal 1971, appare come un uomo relativamente nuovo, poiché ha sempre dato prova di estrema discrezione. Tenace e intelligente, il nuovo interlocutore di 'Solidarietà» ha la possibilità di tentare di voltar pagina tendendo la mano al sindacato indipendente, dandogli uno spazio nella vita sociopolitica, e creando così le condizioni per una reale stabilizzazione. Almeno, questa è la strada che nel corso della discussione sembrava aver indicato Stanislaw Wronski, redattore capo della rivista teorica del partito, Nowe Drogy, proponendo «un secondo accordo fra le forze sociali e lo Stato» che completerebbe gliaccordi di Danzica, Stettino e Jastrzebic. Oggi, dopo il discorso d'investitura che Jaruzelski pronuncerà in Parlamento, sarà più chiaro se questa è la direzione che il premier designato intende seguire. Ma per ora i rapporti presentati lunedi sera a nome dell'ufficio politico davanti al plenum da Grabski e Barcikowski non infondono ottimismo. Il primo, considerato un fautore della linea dura, non ha tradito la sua fama, rivolgendo violenti attacchi ai «responsabili dell'anarchia» e della «disintegrazione della società e dello Stato». Il secondo ha denunciato le «tendenze pericolose» nell'attività del sindacato indipendente, i «tentativi di minare il prestigio del governo» da parte di «dirigenti regionali e nazionali di "Solidarietà" e di gruppi di consiglieri, fra i quali vi sono persone note in passato come nemici del socialismo» e ha rivolto un appello contro la politicizzazione del sindacato, dichiarando che «non vi può essere compromesso fra la disciplina sindacale e la disciplina di partito quando sono in gioco le basi del socialismo». E Barcikowski, considerato liberale, ha insistito sul tema, affermando che «la maggior parte dei leader di "Solidarietà" si propone di mantenere la tensione per esercitare una pressione permanente sulle autorità dello Stato... paralizzare l'apparato del potere... spezzare le strutture dello Stato socialista e del nostro partito». Barcikowski ha espresso «comprensione» per {'«inquietudine» degli «amici» della Polonia, ma ha tenuto a precisare che il partito polacco ha «volontà e possibilità sufficienti di risolvere in modo soddisfacente i problemi interni e di garantire il carattere socialista del rinnovamento». Entrambi i dirigenti, infine, hanno respinto con fermezza l'ipotesi di legalizzare il sindacato contadino, che, secondo Barcikowski, «non ha alcuna giustificazione di esistere». Nel complesso, in questo plenum, la cui breve durata contrasta con le lungaggini e l'animazione dei tre precedenti, si è parlato ben poco di rinnovamento, anzi, se n 'è parlato soltanto per rispettare la forma. La data del congresso del partito, che doveva essere fissata in questa occasione, sarà decisa soltanto nel corso della prossima riunione del Comitato Centrale, e questo fa dubitare che venga convocato, come era previsto, alla fine di marzo o ai primi di aprile. Bernard Guetta Copyright l.t Monde e per l'Italia I.u Stampa

Persone citate: Jaruzelski, Stanislaw Wronski

Luoghi citati: Danzica, Italia, Jastrzebic, Polonia, Stettino, Varsavia