Nasce a Mantova il canale che attraverserà le valli veronesi per sfociare in Adriatico

Nasce a Mantova il canale che attraverserà le valli veronesi per sfociare in Adriatico Assegnati dal Cipe i finanziamenti alla «conca di navigazione di S. Leone» Nasce a Mantova il canale che attraverserà le valli veronesi per sfociare in Adriatico Critiche alla decisione governativa: «Gli stanziamenti non sono più adeguati alle necessità» MANTOVA — Il Cipe ha stanziato recentemente 50 miliardi per le opere di difesa idraulica e 50 per la navigazione interna. Quest'ultima somma è stata cosi suddivisa: 11 miliardi alla Lombardia, 16 al Veneto, 10 all'Emilia, 10 al Piemonte e 3 all'Umbria. Le priorità per l'impiego del denaro destinato alla Lombardia vanno alla costruzione della «Conca di S. Leone», in località Governolo di Mantova, al completamento delle opere nel tratto già costruito del canale Milano-Cremona Po e della darsena del porto fluviale sul Po a Casalmaggiore. I lavori per la «Conca di S. Leone» inizeranno nei prossimi mesi. Il bacino servirà per il livello delle acque del progettato (e solo in parte attuato) canale navigabile «Fissero-Tartaro-Canalbianco Po di Levante», che unirà i laghi inferiori di Mantova al mare Adriatico, passando attraverso le grandi valli veronesi. Negli ambienti mantovani interessati alla navigazione interna, la notizia annunciata dalla Regione Lombardia è stata accolta con moderato ottimismo e in verità con molte critiche, che ad un obiettivo esame della realtà dei fatti appaiono indubbiamente fondate. Gli enti locali e lo stesso Ufficio operativo mantovano del Magistrato alle acque, ritengono infatti che gli attuali stanziamenti siano notevolmente insufficienti alle necessità (la sola conca richiederebbe attualmente una spesa di oltre dieci miliardi), mentre anche la priorità delle esecuzioni disposta per la conca medesima appare come una scelta quanto mai discutibile. Occorrre precisare a questo proposito che la conca non avrebbe ovviamente alcun scopo (né potrà funzionare) senza la presenza del relativo canale navigabile: appunto il Fissero-Tartaro del quale in territorio mantovano sono stati eseguiti fino ad oggi soltanto alcuni tronconi, tra loro non collegati, e attualmente in stato di totale abbandono. Insomma, si rischia con la conca di S. Leone di buttare miliardi, col pericolo che poi l'opera resti per molto tempo in disuso. Per questo motivo le autorità mantovane, espri- mendo le loro vive perplessità sulle decisioni della Regione, insistono per sollecitare interventi finanziari integrativi alla somma disposta, sottolineando l'urgenza di completare il canale navigabile Fissero-Tartaro, in modo che l'intero progetto abbia una sua realizzazione logica e razionale. Parecchi altri dubbi sussistono comunque sulla definitiva funzionalità di detto ca naie navigabile. Infatti, men tre il tratto mantovano è sta to previsto per consentire la navigazione di bettoline fino a una stazza (standard europea) di 1250 tonnellate, il tratto che attraversa le «grandi valli veronesi», e giunge fino al Po di Levante e quindi all'Adriatico, siccome è stato costruito in tempi precedenti, è in grado di ospitare soltanto bettoline fino a 750 tonnel Paolo Hubert.

Persone citate: Paolo Hubert