La Fiat prevede per marzo o aprile alcuni giorni di Cassa integrazione

La Fiat prevede per marzo o aprile alcuni giorni di Cassa integrazione Lo ha annunciato l'azienda ieri a Torino in un incontro con i sindacati La Fiat prevede per marzo o aprile alcuni giorni di Cassa integrazione Non ne è stato ancora fissato il numero, né la quantità di persone interessate - Continua la «Cassa» che, in base agli accordi di Roma, già interessa 23 mila lavoratori TORINO — Nei mesi di marzo e di aprile la Fiat-auto avrà bisogno di alcune giornate di Cassa Integrazione perché nel corso del 1980 ha prodotto in Italia 1.280.000 vetture e ne ha vendute 1.200.000, con un'eccedenza di 80 mila. L'azienda non ha precisato il numero delle giornate di fermata e la quantità della gente interessata. In modo approssimativo e indicativo si ritiene che si tratterà di una decina di giornate di integrazione, nei due mesi, per circa 70 mila lavoratori. Ciò al di fuori e in aggiunta ai 23 mila che sono già in Cassa integrazione in base all'accordo di Roma. L'annuncio è stato dato dall'azienda al sindacato nel corso dell'incontro svoltosi ieri all'Unione Industriale di Torino. La Fiat era rappresentata dal responsabile delle relazioni industriali, Cesare Calieri. Per il sindacato sono intervenuti il segretario nazionale della Firn Claudio Sabattini con i coordinatori del settore-auto Regazzi, Rinaldini e Sepi. I commenti dei sindacalisti sono stati molto cauti. Rinaldini, in una breve conferenza stampa, ha dichiarato: «Per quanto riguarda la produzione la Fiat ci ha informati che, tranne la Panda e in parte la A112, di tutti i modelli si produce più di quanto si venda. Di conseguenza, a tempi brevi, sono previste fermate di qualche giorno... Alla domanda: •Avete parlato di Cassa integrazione?» Rinaldini ha risposto: >Non abbiamo discusso di Cassa in tegrazione». •Abbiamo chiesto dati articolati per i diversi modelli — ha proseguito Rinaldini — ma non ci sono stati forniti in questa riunione. Sui rientri dalla Cassa integrazione che, in base all'accordo di Roma, si prevedevano progressivamente dal 6 gennaio scorso, specialmente per il Meridione, la Fiat ci ha detto che, pur mantenendo la validità dell'accordo, per il momento non ci saranno rientri». Vi rivedrete? -Non lo abbiamo stabilito — ha risposto Rinaldini — ci si può vedere oppure scriversim. L'incontro di ieri è durato poco più di un'ora. Èra previsto dall'accordo di Roma come verifica periodica dei dati che erano stati assunti come base per l'accordo stesso (andamento del mercato, produzione, occupazione). La delegazione della Fiat ha confermato che tutti i dati restano validi: consuntivi del 1980, prime cifre del 1981. previsioni del 1981 e del 1982. •Nel 1980 — ha detto il portavoce dell'azienda — il mercato europeo ha registrato un forte calo e il mercato italiano una crescita leggermente superiore al previsto. Nel 1981 si prevede per l'Europa un ulteriore lieve calo ed anche il mercato italiano sarà in decrescita. Nel 1982 si avrà un inizio di ripresa». Sull'andamento degli stock l'azienda ha informato i sindacati che tra la fine del 1980 e l'inizio del 1981 si è prodotto più di quanto si è venduto per cui «pur restando valido l'accordo di Roma nel suo insieme ci sarà bisogno di tagli agli stock con qualche giorno di Cassa tra marzo ed aprile». 'Questa esigenza contingente — ha ribadito il portavoce dell'azienda — non coinvolge la struttura dell'accordo di Roma che resta perfettamente valido». Circa il numero delle giornate di Cassa l'azienda ha detto: »Non è ancora possibile stabilire il numero delle giornate di integrazione, la quantità della gente interessata ed i periodi nei quali ci saranno le fermate». Sergio Devecchi

Persone citate: Cesare Calieri, Claudio Sabattini, Regazzi, Rinaldini, Sergio Devecchi