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Fioravanti Fioravanti (Segue dalla l'pagina) to Enea Codotto e il carabiniere Luigi Maronese sono rimasti fulminati. Secondo quel che è trapelato, sull'argine del canale Scaricatore il terrorista Giusva era armato di due pistole: da un finestrino della «Golf» nera a bordo della quale era giunto il commando, Valerio Fioravanti avrebbe sparato contro Maronese nel momen-. to in cui il milite, rendendosi conto della drammatica situazione, stava afferrando il radiotelefono per mettersi in contatto con la centrale operativa. Il carabiniere avrebbe risposto con la mitraglietta, ma in un attimo hanno aperto il fuoco tutti 1 terroristi, ed è stata la fine per Maronese e Codotto. Quanti erano gli assassini? Stando alle indiscrezioni, Fioravanti sostiene che quel gruppo dei Nar era composto da tre uomini, calati sull'argine del canale per recuperare un arsenale immerso nell'acqua in involucri impermeabili. Ma probabilmente, a questo proposito, il terrorista non dice la verità: gli inquirenti sono convinti che i partecipanti a quell'incursione fossero di più, non escludendo che il commando fosse diviso in due tronconi. Nell'elenco dei ricercati, in rapporto ad altre vicende ma anche per questa indagine, figurano Gilberto Cavallini, Giorgio Vale, Pasquale Belsito, Stefano Soderini. La lista comprende anche il nome di una donna, Francesca Mambro: «Giusva» avrebbe affermato che lei non c'era, nella sparatoria del Bassanel lo. I giudici padovani preparano per Valerio Fioravanti un altro interrogatorio, che forse sarà ancora più fitto del primo. Intanto hanno sentito, ieri, Martino Fanton, uno dei personaggi arrestati perché accusati di aver avuto contatti con il commando che ha ucciso i due carabinieri di Padova: si cerca di stabilire la provenienza delle armi trovate nell'alloggio di quest'uomo. Qualcuno, nella mattinata, parlava di nuovi arresti. Ma c'è stata una smentita: è probabile che si trattasse di convocazioni di persone dalle quali si sarebbe potuta ricavare un'indicazione, qualche testimonianza. Questa indagine s'allunga, la ricerca è carica di tensione. In questo momento, si sta battendo la pista dei collegamenti tra il terrorismo nero e la delinquenza comune, che potrebbe condurre molto lontano. Giuliano Marchesini