Il ministro e l'aquila selvaggia di Vittorio Gorresio

Il ministro e l'aquila selvaggia Taccuino di Vittorio Gorresio In certi settori dei pubblici servizi — in quello, per esempio, dei trasporti aerei — la durata degli scioperi e — come si dice? — indicizzata. Sembra si voglia seguire la spirale inflazionistica, nel senso che più aumenta e più dilaga il dannato fenomeno delle astensioni dal lavoro, più se ne allungano i tempi relativi. E' come, se esistesse una scala mobile: scattano i punti, che vanno misurati in ore, giorni e settimane in più. In questo campo è all'avanguardia il sindacato autonomo chiamato Anpac (Associazione nazionale piloti aviazione civile) il quale ha di recente proclamato uno sciopero di sette giorni (168 ore di non lavoro, durando 24 ore la settimana lavorativa dei conducenti di aeromobili) e adesso ne minaccia un altro per quindici giorni (340 ore di sospensione dal pubblico servizio). Lo sciopero già fatto e quello minacciato riguardano il rinnovo del contratto per la categoria, ma un altro ancora è alle viste essendo aperta in contemporanea una seconda specifica vicenda aerea, quella dell'Itavia. Per essa è stato proclamato un nuovo sciopero di sette giorni (168 ore) che sarà attuato, informa l'Anpac, «secondo modalità e programmi che verranno resi noti con congruo preavviso». Grazie per la promessa di tempestive preventive informazioni: ci fa sperare in un abbandono della pratica selvaggia di cui le nostre aquile hanno menato vanto gli anni scorsi, quella cioè di rifiutarsi inaspettatamente a decollare quando già i passeggeri erano saliti ignari a bordo degli aerei e si erano allacciate le cinture. Sarà pur vero che comunque e ugualmente non voleremo da Roma a Torino o a Milano, ma per lo meno lo avremo saputo prima, e il vantaggio è reale. Le nostre aquile si ingentiliscono dunque sul piano della buona educazione, e in mancanza di altro il fatto va apprezzato. Oggi martedì 10 febbraio san Guglielmo, il ministro del Lavoro Franco Foschi dovrebbe ricevere alle cinque del pomerìggio i rappresentanti dei sindacati autonomi e confederali dei piloti e quelli dell'Intersind, che è la loro controparte. Interver- ranno forse anche dirìgenti qualificati del ministero delle Partecipazioni Statali, e se l'incontro ci sarà non se ne può negare l'importanza anche sul piano tecnico-istituzionale. Riuscire a far sedere attorno allo stesso tavolo tanti grossi nemici fra di loro sarebbe un gran successo per l'onorevole Foschi. Bisogna però subito avvertire che l'inimicizia non è quella che noi potremmo immaginare come naturaliter esistente fra lavoratori (i piloti) ed i loro datori di lavoro (l'Intersind e per estensione il ministero delle Partecipazioni Statali). Nella realtà del mondo italiano del lavoro i veri cattivi rapporti sono quelli correnti oggi fra i sindacalisti «autonomi» ed i «confederali» che fanno capo alla federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil. Son loro che si odiano visceralmente e che si accusano a vicenda di concorrenza sleale c tradimenti della causa. Ma questa volta siederanno gomito a gomito come per una prova di inusuale fair play. «Non possiamo che apprezzar? la nuova convocazione e attenderemo gli sviluppi della vicenda», hanno detto alla Filt-Cgil la quale si riserva uno sciopero di sole 24 ore. «Abbiamo deciso di accettare la convocazione ma per spiegare, chiarire, non certo per discutere una mediazione», ha un po' minacciosamente ammonito l'Anpac, di ispirazione più giacobina. Sarà quel che sarà, e tuttavia ripeto che Franco Foschi ha già segnato un punto a suo favore. E' un medico chirurgo specialista in neuropsichiatrìa, primario del centro di igiene mentale della provincia di Ancona, direttore del centro medico psico-pedagogico dell'Onmi di Macerata, docente di igiene mentale presso la scuola superiore di serviziqsociale. In tempi andati più crudeli, grazie alla sua specializzazione egli sarebbe stato definito un medico dei matti, ed è forse per questo che adesso è stato nominato ministro del Lavoro con l'incarico di trattare, fra l'altro, con le scriteriate aquile selvagge della nostra aviazione civile, l'approccio con le quali richiede appunto buone attitudini psicologiche che innanzitutto comportano disposizione alla pazienza nei riguardi dei folli. In questo senso Franco Foschi mostra di essere più duttile del senatore Lucio Libertini responsabile del settore trasporti della direzione del pei. Libertini difatti vorrebbe «precettare» i piloti dell'Anpac i quali pretendono imporre soluzioni «di stampo mafioso e corporativo». Bisogna, dice Libertini, che una volta per tutte costoro si rendano conto «che essi non hanno il controllo dello Stato e non possono immaginare di sostituirsi a Governo e Parlamento. E' inconcepibile accettare qualunque resa dello Stato a qualsiasi forma di terrorismo, armato o disarmato». Sono parole gravi e serie, da sottoscrìvere. Si continua a dibattere il principio dell'autoregolamentazione degli scioperi almeno nel settore dei pubblici servizi, ed il momento è venuto per una chiara e netta deliberazione. Gli scioperi delle aquile selvagge (a cui sembra si affiancheranno agitazioni degli assistenti di volo) non è ammissibile che blocchino per qualche settimana o anche soltanto per qualche giorno i servizi di trasporti aerei nazionali e internazionali. In cospetto delle pretese dell'Anpac (più o meno mafiose e corporative) lo Stato ha suoi diritti e suoi doveri come rappresentante costituzionale degli interessi della comunità. Lo tenga bene a mente il ministro Foschi nella riunione indetta per le cinque del pomerìggio di oggi. Concediamo che faccia il suo mestiere di psichiatra sollecito dell'igiene menia.e dei piloti, ma non dimentichi di essere al servizio dello Stato, cioè dei cittadini che hanno bisogno di volare tutti i giorni. Il ministro e l'aquila selvaggia

Persone citate: Franco Foschi, Libertini, Lucio Libertini

Luoghi citati: Ancona, L'aquila, Milano, Roma, Torino