Polonia, altri gravi scioperi Riunito il vertice del partito

Polonia, altri gravi scioperi Riunito il vertice del partito Governo duro, rotta la trattativa a Jelenia Gora Polonia, altri gravi scioperi Riunito il vertice del partito Gli operai hanno fatto notevoli concessioni, ma il negoziato si è arenato sul problema del locale ospedale - Oggi la sentenza della Corte Suprema sulla registrazione di «Solidarietà rurale» - Forse sostituito Pinkowski: una nuova linea? NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Malgrado i disperati sforzi di Walesa, non è stato raggiunto un compromesso fra i sindacalisti di Jelenia Gora, nel SudOvest della Polonia, e i rappresentanti del governo. Gli operai della regione hanno fatto una serie di concessioni, rinunciando in particolare ad esigere la sostituzione di alcuni dirigenti locali e del ministro per le Relazioni Sindacali, Giosek; ma la trattativa è stata rotta sul pioblema di una stazione climatica del ministero dell'Interno, che secondo il sindacato deve essere messa a disposizione della collettività nell'attesa che venga costruito un nuovo ospedale. E ieri, giorno dell'apertura deH'80 plenum del Comitato Centrale del poup dedicato al •Ruolo del partito nella formazione del campo d'azione e del carattere socialista dei sindacati», circa 450 aziende della regione hanno iniziato uno sciopero d'occupazione a oltranza. Uno sciopero che rischia di Incidere profondamente non soltanto sui lavori del plenum, ma anche su quelli della Dieta, che si riunirà domani e dopodomani. L'abisso fra il potere e la nazione si approfondisce: il primo sembra sempre più paralizzato dalle dimensioni della sfida, dalle sue contraddizioni interne, dalle sue lentezze, dalle pressioni degli alleati; il secondo chiede sempre maggior libertà, un'esigenza nata fra la classe operaia e che ha ora raggiunto l'intera società. L'agitazione dei contadini è ormai contenuta soltanto dalle pressioni della Chiesa e di «Solidarietà», alla vigilia della sentenza della Corte Suprema sul diritto degli agricoltori a formare un sindacato. Ieri a Rzeszow mille contadini hanno manifestato, gli operai delle fabbriche hanno suonato le sirene in segno di solidarietà.Le trattative, riprese ieri, fra i 10 mila studenti di Lodz che occupano l'università e il ministro dell'Educazione continuano ad arenarsi sul problema della censura e della liberazione dei prigionieri politici. Lo sciopero si è esteso a Poznan, e minaccia di contagiare l'intero settore dell'insegnamento superiore. Tutti, ormai, persino le perpetue hanno formato un sindacato. E l'ex rettore dell'università di Varsavia, un ortodosso «duro», è stato sostituito da un liberale molto stimato dai docenti e dagli studenti, non iscritto al partito, come il nuovo presidente dell'Accademia delle Scienze. Il nuovo presidente dell'Unione degli scrittori è un cattolico decisamente liberale, quello dell'Associazione dei giornalisti, Bratkowski, benché membro del poup, è un contestatore irriducibile. Il numero dei giornali paralleli, dei circoli soprattutto d'ispirazione cattolico-progressista è aumentato in modo impressionante. Nelle code, nei ristoranti, al telefono, nelle riunioni pubbliche si ha il coraggio di dire qualsiasi cosa. Nel cuore del socialismo reale è nato uno spazio di libertà, come avviene soltanto nelle situazioni rivoluziona¬ rie, per una congiuntura che esula da qualsiasi categorìa politica. Ma contemporaneamente non è cambiato nulla, a parte il risultato di questa lotta, il riconoscimento di «Solidarietà», divenuto ormai, con 10 milioni di iscritti, uno dei primi sindacati del mondo. Per il resto, a cinque mesi dalla firma degli accordi di Danzica, nel campo istituzionale si è ad un punto morto. L'elaborazione della nuova legge sulla censura è sospesa, il progetto di legge sui sindacati, che doveva legalizzare il diritto di sciopero, è in un cassetto da dicembre; l'apertura dei posti di responsabilità ai non iscrìtti al partito si è limitata alla nomina di un vice premier cattolico poco attivo, al punto che se n'è dimenticata l'esistenza; l'accesso di «Solidarietà» ai mass media viene sempre rinviato, e soprattutto la pratica politica quotidiana resta quella di uno Stato totalitario. Da cinque mesi la vita politica polacca si è ridotta a una serie di prove di forza, tutte provocate da questo atteggiamento del potere e tutte perdute più o meno clamorosamente dal potere. L'apparato intermedio del partito e dello Stato è oggi profondamente demoralizzato. Le leve di comando rispondono soltanto parzialmente, o non rispondono del tutto, i grandi e piccoli scandali creano un'atmosfera di insicurezza permanente. Peggio anceBernard Gue tta Copyright ci .<• Monde» e per l'Italia <■ IJ Stampa» (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Bratkowski, Walesa

Luoghi citati: Danzica, Italia, Jelenia, Polonia, Poznan, Varsavia