Seconda giovinezza della vecchia bici di Remo Lugli

Seconda giovinezza della vecchia bici Viaggio nel mondo del «cavallo d'acciaio» Seconda giovinezza della vecchia bici Dopo gli anni di crisi c'è una generale riscoperta di questo simpatico mezzo di trasporto - In Italia ne circolano ora 17.000.000 - Nel 1980 le nostre industrie ne hanno fabbricate 2 milioni e mezzo; la metà sono state esportate MILANO — Circolano in Italia 17 milioni di biciclette, secondo una valutazione dell' Ancma, Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori. Una quantità che a molti sembrerà spropositata, non certo però agli abitanti della Valle Padana i quali quotidianamente hanno sotto gli occhi lo spettacolo di tanti ciclisti in circolazione. Si ritiene che il 60% del circolante sia, appunto, nella pianura del Po, da Forlì a Novara, da Parma a Cremona, da Rovigo a Pavia. E il grande parco-bici italiano continua ad accrescersi: nell'80 le nostre industrie del settore hanno costruito 2,5 milioni di biciclette, di cui la meta esportate. La sola Edoardo Bianchi di Treviglio (650 dipendenti, la maggiore azienda in Italia), il cui nome glorioso ci ricorda le strepitose vittorie di Oirardengo, Bottecchia, Coppi, ne ha prodotte 360 mila con un incremento del 20% sul '79. La bicicletta «tira, e gode all'estero, specie la bici sportiva, come abbiamo visto nel precedente servizio, di una onorevole fama: la bicicletta da corsa italiana è come la Ferrari in campo automobilistico. C'è anche da noi una generale riscoperta della bicicletta, come in altri paesi è avvenuto da tempo. Dice ring. Mario Fanello, direttore della Bianchi: •Dopo gli anni di crisi, quelli del Sessanta, ad esempio, durante i quali avevamo dovuto diversificare la produzione, c'è stato il risveglio, un primo accenno nel 73 con le domeniche in cui era vietata la circolazione delle auto e poi via via sempre maggiore in questi ultimi anni. Adesso fatichiamo a tener testa agli ordini». La sala d'esposizione dei prodotti Bianchi in catalogo è vastissima: la classica «Viaggio, uomo o donna, nera con filetti oro, carter chiuso, freni a bacchetta, sella corredata di borsa portaferri, ecc. è in buona compagnia. Sono in produzione 54 modelli in una gamma che va dai ragazzi ai corridori passando per le pieghevoli, le cross e le biciclette da camera; senza contare le tante combinazioni per i mercati del Nord che esigono, ad esempio, connubi strani, come manubrio da corsa e parafanghi. I prezzi variano dalle centomila lire per le pieghevoli alle 200 mila per le viaggio-turismo. "In tutto il mondo della bicicletta italiana — dice ring. Michele Bianchi direttore dell'Ancma — si appressano il disegno, le finiture, la leggeressa. Wang Wenshe, vice ministro cinese per l'industria leggera, venuto recentemente a Milano, dopo avere ricordato che in Cina c'è un circolante di cento milioni di biciclette con una produzione annua di dieci milioni, ha detto che la loro aspirazione è quella di imparare a costruirle con lo stile italiano. E non è improbabile che con la Cina si riesca presto ad instaurare rapporti di cooperazione tecnica e commerciale: La bicicletta in Italia rivive una sua nuova giovinezza non per un effetto di moda, ma per una esigenza davvero sentita: il traffico automobilistico caotico e il sempre maggiore costo della benzina sono le principali molle di questa riscoperta della bici. E molti si convincono che l'uso della bicicletta può essere anche molto salutare. Un illustre clinico americano ricordava recente¬ mente che venti chilometri in bicicletta corrispondono all'apporto di una trasfusione di sangue. Ma bisogna avere lo spazio per andare in bicicletta, ecco il grande problema. Ad Amburgo, già alla fine dell'800 si parlava di piste ciclabili, adesso ce ne sono mille chilometri, su tremila di strade cittadine; e ad Amburgo, come a Brema, uno scolaro su due va a scuola in bicicletta (a Brema 650 chilometri di piste su 2400 di rete viaria). Torino è stata la prima città in Italia ad affrontare questo tema: ci si avvicina ai 50 chilometri di piste, ci sono an- che una cinquantina di biciclette a disposizione gratuita dei cittadini. Manca soltanto l'abitudine a servirsi di questo mezzo. L'Ancma sta facendo una intensa attività promozionale, anche fornendo le rastrelliere per i posti parcheggio, e su questa spinta altre città, Milano, Parma, Bologna, Firenze hanno realizzato o stanno per realizzare piste ciclabili. Negli Stati Uniti il ministro dei trasporti Neil Ooldschmidt, nell'aprile scorso scriveva a Carter un rapporto sull'impiego della bicicletta come mezzo di trasporto al fine del risparmio di energia: l'obiettivo è quello di raggiungere, nel giro di cinque anni, i due milioni e mezzo di pendolari che si spostano con la bicicletta, con un risparmio di 23 milioni di barili di petrolio all'anno. E intanto lo Stato di New York sta allacciando vari tronchi delle piste ciclabili già esistenti, fino allo Stato della Georgia. Un'opera che consentirà di avere in quella area, entro il 1985, 2100 chilometri di piste. Si aprono quindi nuove vie e nuove prospettive per la vecchia gloriosa bicicletta. Remo Lugli

Persone citate: Bottecchia, Brema, Coppi, Edoardo Bianchi, Mario Fanello, Michele Bianchi, Neil Ooldschmidt, Wang Wenshe