Roma: Pifano denuncia ai giudici d'essere stato picchiato da agenti di Liliana Madeo

Roma: Pifano denuncia ai giudici d'essere stato picchiato da agenti L'autonomo ha detto di essere stato colpito in carcere Roma: Pifano denuncia ai giudici d'essere stato picchiato da agenti Gli agenti replicano: «Quando siamo entrati per eseguire il trasferimento di un suo compagno, Pifano ci ha aggrediti. Già ci aveva minacciati la sera prima» - Tensione a Rebibbia ROMA — Esplosione di violenza a Rebibbia, nel reparto speciale dove sono rinchiusi i detenuti politici. Due reclusi hanno riportato fratture, ferite multiple: uno è stato ingessato, l'altro ricoverato al centro clinico di Regina Coeli. Anche un agente di custodia sarebbe rimasto ferito, e altri avrebbero riportato contusioni. Due, opposte, le versioni sulla dinamica dell'episodio: sia i reclusi sia gli agenti dicono di essere stati aggrediti. Due le indagini in corso: una della magistratura, una del ministero di Grazia e Giustizia. Quattordici deputati radicali hanno presentato un'interrogazione per conoscere quali provvedimenti sono stati presi per 'individuare e punire i responsabili del feroce pestaggio: In serata sono stati segnalati incidenti e disordini all'interno del carcere, precisamente nei bracci «G7> e «G8». La direzione ha mobilitato tutti gli agenti e chiesto l'intervento delle forze esterne. Polizia e carabinieri sono affluiti in forza intorno al recinto carcerario. Ma l'allarme è poi rientrato e tutto è tornato calmo a sera. La denuncia dell'episodio è partita da Daniele Pifano, l'autonomo romano che sta scontando sette anni di reclusione perchè trovato in pos¬ sesso di due lanciamissili. Ieri mattina è apparso, come parte lesa in un processo per diffamazione nei confronti del direttore responsabile de l'Unità, dinanzi alla prima sezio- ne del tribunale. In apertura di udienza ha chiesto al presidente di fare una dichiarazione. Ha detto: 'Questa mattina alle 5,30 nella cella che divido con Arrigo Cavallina, Antonio Campisi, Luciano Nieri (i primi due implicati nelle indagini sull'autonomia padovana e sulle "Unità combattenti comuniste", il terzo condannato con Pifano per i lanciamissili, n.d.r.), sono entrate guardie con elmetto, visiera abbassata, manganelli e scudi. Ci hanno duramente percossi. Io ho avuto calci, pugni, manganellate. A Cavallina è stata spaccata la testa». Si è mezzo denudato in aula mostrando la canottiera sporca di sangue. Aveva il volto tumefatto e una profonda f* . t a fra il naso e la bocca. Il giudizio è stato sospeso. Una copia del verbale d'udienza è stata consegnata al magistrato di turno, il dott. Macchia, perché avviasse le indagini sulla denuncia delle violenze. Il giudice si è recato a Rebibbia per controllare le condizioni degli altri reclusi. Nel frattempo, in una cella di sicurezza del palazzo di giustizia, Pifano è stato sottoposto a visita medica privata in attesa che fosse visitato dal medico legale. Due dottoresse, Anna Luisa Castelli e Simonetta Tosi che lavorano presso il laboratorio di biologia del Cnr, gli hanno riscontrato contusioni e ferite lacero-contuse diffuse al viso e alla schiena, tumefazioni a un orecchio, sospetta frattura alle dita delle mani e al setto nasale, milza ingrandita che potrebe essere la conseguenza dei colpi subiti, difficoltà nella respirazione e nel parlare. Secondo le due dottoresse, deve essere sottoposto a esame radiografico all'occhio, al cranio, alle orecchie. Il medico fiscale ha confermato la diagnosi. E' stato poi disposto il trasferimento dell'imputato al centro clinico di Regina Coèli. Pifano intanto completava il suo racconto. Ha ricordato che verso le 21,30 di venerdì a Nieri è stato comunicato che doveva essere trasferito in altro carcere. Nieri ha fatto presente che aveva male a un ginocchio e che il medico di servizio gli aveva dato un periodo di riposo. 'Credevamo che tutto fosse finito. Invece questa mattina sono entrati in cella e hanno incominciato a picchiarci Poi in mutande e canottiera ci hanno portato in cortile. Quando sono venuto via, Cavallina sanguinava ancora alla testa». Mentre i cronisti cercavano di conoscere la versione ufficiale dei fatti, il ministero di Grazia e Giustizia inoltrava al dottor Restivo, direttore di Rebibbia, formale richiesta di notizie sui fatti denunciati da Pifano, sollecitando una risposta urgente. Si sapeva inoltre che Nieri era stato trasferito a Trani e che Cavallina —dopo che al centro traumatologico gli avevano riscontrato una frattura al braccio sinistro ed escoriazioni guaribili in 30 giorni — stava rientrando a Rebibbia. Finalmente si apprendeva di un rapporto del maresciallo comandante degli agenti di custodia, trasmesso al ministero alle 14. Secondo il rapporto, gi* la sera precedente, quando il maresciallo era andato nella cella per annunciare il trasferimento di Nieri, era stato minacciato. Ieri mattina, quando gli agenti si sono recati nella cella per eseguire l'ordine di trasferimento, Pifano li ha aggrediti per primo poi è stato spalleggiato da Nieri e dagli altri due compagni di cella. Nella colluttazione — si precisa nel rapporto — un agente è rimasto ferito e altri hanno riportato contusioni. Liliana Madeo

Luoghi citati: Roma, Trani