Padova: diecimila ai funerali Fioravanti si decide a parlare di Giuliano Marchesini

Padova: diecimila ai funerali Fioravanti si decide a parlare Folla e tanti studenti per i due carabinieri uccisi Padova: diecimila ai funerali Fioravanti si decide a parlare Il neofascista interrogato per cinque ore dai magistrati patavini e da quelli di Bologna che si occupano della strage alla stazione - «Il primo colloquio è stato utile» - Ordinati alcuni fermi - Che cosa conteneva il covo dei terroristi neri DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PADOVA — C'erano circa diecimila persone, ieri mattina, ai funerali dei due carabinieri assassinati dai fascisti dei Mar alla periferia di Pado¬ a i ¬ va. La fiumana di gente ha invaso la basilica di Santa Giustina fino a lambire le bare di Enea Codotto e Luigi Maronese. coperte di tulipani e di rose rosse. E s'è allargata nel grande spiazzo di Prato della Valle. Una mezz'ora prima dell'inizio della cerimonia, lunghe colonne di studenti attraversano le strade del centro e si radunano davanti agli scalini del tempio. Ingrossano le file centinaia di uomini, rappresentanze di lavoratori, donne sbucate dal labirinto delle bancarelle del mercato. Quando comincia il rito, la basilica di Santa Giustina è stipata, i ragazzi si accalcano sui banchi e attorno alle colonne, alcuni si sono arrampicati sulle balaustre. Vicino ai feretri di Codotto e Maronese, carabinieri in alta uniforme e due agenti di polizia. Ai lati, i gruppi stravolti dei parenti delle vittime, le due fidanzate. La madre di Luigi Maronese sembra cercare rifugio nel grande scialle nero che le avvolge il capo. Lungo tutta la navata centrale, i colori accesi dei fiori, e davanti all'altare la corona inviata dal Presidente della Repubblica. Decine di altre corone sono addossate al muro della facciata del tempio, inondate di sole. Assistono alla cerimonia il ministro della Difesa Lagorio, il comandante dell'Arma dei carabinieri, generale Cappuzzo, il capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Torrisi, il generale Dalla Chiesa. In mezzo alla selva di stendardi, c'è anche il gonfalone del Comune di Marzabotto. Dice il vescovo di Padova, mons. Girolamo Bordignon: «Non possiamo lasciarci prendere dalla disperazione. Questi fatti, che tanto turbano le nostre comunità, non debbono passare sema lasciare un insegnamento: con il rancore non si vive. Purtroppo, oggi si, patisce un clima di violenza e di sopraffazione. E tutti, in un modo o nell'altro, rischiamo di esserne vittime*. Echeggiano nella basilica gli squilli di tromba che accompagnano gli onori resi dal picchetto. Prima che le bare siano prese sulle spalle dai carabinieri, i generali Cappuzzo e Dalla Chiesa si fanno incontro ai familiari dei due militi assassinati e li abbracciano. Quando i feretri sono portati verso l'uscita, dalla distesa di gente si leva un applauso che corre fino a fuori e si propaga tra la folla sul piazzale di Prato della Valle. Gli studenti si riversano sulla scalinata, mentre le salme vengono deposte su due furgoni, per essere trasportate ai luoghi di origine delle vittime. C'è un momento di silenzio fondo, in mezzo al fiume di gente. Poi sono ancora scrosci di applausi, che si prolungano fino a quando i furgoni con le bare, preceduti da due camion militari stracarichi di corone di fiori, scompaiono dietro l'angolo della basilica. Mentre si svolgevano i funerali di Enea Codotto e Luigi Maronese, in tutta la città continuava febbrile l'indagine sul sanguinoso assalto del gruppo terroristico nero. Si parla di due o tre uomini fermati, dei quali per ora nessuno rivela i nomi: secondo le indiscrezioni, uno di questi personaggi sarebbe milanese, un altro di Padova: pare siano rimasti sotto interrogatorio per parecchie ore. Dice il procuratore della Repubblica, Aldo Fais: «Stiamo attraversando un momento molto delicato dell'inchiesta, che potrebbe condurre a svolte importanti per una sèrie di delitti misteriosi, non escluso qualcosa che possa riguardare Bologna*. L'indagine sull'assassinio dei due carabinieri, come si sa, s'intreccia con istruttorie su altre feroci incursioni del neofascismo. I collegamenti si sono stabiliti dopo l'arresto di Valerio Fioravanti, il terrorista rimasto ferito ad una gamba durante la tragica sparatoria di giovedì notte, Giuliano Marchesini (Continua a pagina 2 in ottava colonna) Padova. I funerali dei carabinieri uccisi; a sinistra la madre di Luigi Maronese (Telefoto Ansa) DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE va La fiumana di gente ha ingrande spiazzo di Prato della

Luoghi citati: Bologna, Comune Di Marzabotto, Padova, Prato