Due vallate si sposano e nasce Monterosaski: 150 km di piste di Gigi Mattana

Due vallate si sposano e nasce Monterosaski: 150 km di piste In uno scenario incomparabile delle maestose vette valdostane Due vallate si sposano e nasce Monterosaski: 150 km di piste Da sempre divise da una natura difficile, la valle del Lys e quella di Ayas si sono unite per gli sciatori - Il complesso cbe ba il suo punto focale nei quasi duemilaottocento metri del Colle di Bettaforca, offre ventinove impianti di risalita e possibilità di fuoripista DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GRESSONEY — Il Castore, il Lyskamm e la Piramide Vincent, dall'alto dei loro quattromila metri stanno a osservare la più ghiotta novità sciistica della stagione: due valli, quella del Lys e quella di Ayas, da sempre divise da una natura difficile, si sono unite per gli sciatori. Il comprensorio che ne è nato, chiamato Monterosaski, ha il suo punto focale nei quasi 2800 metri del Colle di Bettaforca, un tempo difficile valico pedonale, che ha ormai raggiunto dimensioni tali (anche se soltanto fra un paio d'anni avrà toccato l'optimum dei collegamenti) da fare concorrenza a Cervinia e a Courmayeur, centri-pilota della Valle d'Aosta e fra i più validi e noti di tutte le Alpi italiane. Circa 150 chilometri di piste distribuite lungo 29 impianti di risalita (e con entusiasmanti possibilità di fuoripista e gite scialpinistiche all'ombra del giganti del Rosa) fanno di Gressoney e Champoluc un «domaine skiable» con pochi concorrenti, con in più la splendida caratteristica di gravitare su due valli che hanno saputo conservare aspetti di culture antiche, in cui il cemento non è avanzato a tappeto e dove la gente è ancora fiera di essere montanara. - Purtroppo l'inizio dell'inverno anche qui è stato avaro di neve e soprattutto il vento ha contribuito a spelacchiare le zone più esposte: con grandi sforzi comunque si è riusciti ad aprire 11 collegamento che abbiamo provato domenica scorsa. Oltre Gressoney-la-Trinlté (da cui, sulla destra, parte una dozzina di impianti che portano a Punta Jolanda, al Gablet e al Passo dei Salati) si continua ancora per alcuni chilometri fino al termine della valle alla frazione di Staval, a poco più di 1800 metri. Una seggiovia biposto con duce ai 2300 metri di Sltten e un'altra, con un percorso dolce ma molto lungo ed esposto (coprirsi bene che si rischia di gelare lungo la risalita, specie se c'è vento), si arriva ai 2730 metri del Colle di Bettaforca, da cui si gode un panorama mozzafiato. (in questa zona corrono altre due lunghe sciovie che arrivano fino ai 2860 metri della Bettolina ma che non sono ancora agibili per scarso innevamento). Dal Colle si scende per alcune decine di metri con prudenza perché affiorano le pietre e si imbocca l'altro versante, quello che dà sulla Val d'Ayas. La pista, dopo un brevissimo tratto di media pendenza (al mattino poco sole), diventa una vera «autostrada», facile, larghissima, con una neve farinosa e crocchiante e senza che affiori un solo sasso; scende cosi fino a 2300 metri, alla partenza della sciovia Bettaforca, poi continua, aumentando lievemente di difficoltà (da azzurra diventa rossa) fino a 1950 metri (attenzione a un «muro» di medio impegno dove gli sciatori meno bravi costringono a lunghe attese, «terrorizzati» dalla pendenza). AUa fine della pista esisto¬ no due possibilità: o si scende fino al fondo della Valle d'Ayas, alla frazione di Frachey lungo uno stradone non molto interessante, per poi risalire con una seggiovia, oppure, con un brevissimo skilift, si risale ai duemila metri di Ciarcerio (dove arriva la seggiovia citata prima). Da Ciarcerio (c'è anche uno skilift per principianti con un facilissimo campo scuola) saliamo con lo skilift Mandria (sono due linee parallele con la «mostruosa» portata oraria di 1800 persone) fino a 2500 metri, ci sganciamo sulla destra e scendiamo ancora a Ciarcerio lungo la piacevole pista del Lago (in questa zona, forse già il prossimo anno, si costruirà la seggiovia di collegamento fra questi impianti e il nucleo del Cresi che parte da Champoluc centro). Risaliamo con lo skilift Mandria, scendiamo sulla sinistra per oltre un chilometro di pista e con il lungo skilift Bettaforca, arriviamo al Colle omonimo. Ora scendiamo sul versante di Gressoney: prima, fino a Sitten, lungo una pista molto aperta e semplice (a metà strada, a Sant'Anna, c'è uno skilift di medio sviluppo per i principianti già evoluti), poi fino a staval, lungo uno stradone che scende a tornanti (è un'alternativa di ripiego di questi giorni, che altrimenti, con più neve, esistono due splendidi tracciati di notevole impegno). I due versanti pressoché si equivalgono: quello di Champoluc è forse più dolce e adatto allo sci, quello di Gressoney è superiore panoramicamente: ovunque si nota una grande cura nel tracciare le piste (e si vedono i risultati dei massicci lavori di ruspa e di inerbimento estivi che altrimenti, con cosi poca neve, non si Belerebbe), una segnaletica gradevole e appropriata, un grande numero di posti di ristoro, a prezzi piuttosto contenuti. E l'abbonamento giornaliero, che offre tutti i 29 impianti delle due valli per undicimila lire, è la prova di come si può sciare splendidamente senza vuotarsi il portafogli. Gigi Mattana

Persone citate: Frachey, Piramide Vincent

Luoghi citati: Ayas, Champoluc, Courmayeur, Valle D'aosta