Aria di gazzarra tra i 6 brigatisti di Claudio Giacchino

Aria di gazzarra tra i 6 brigatisti Durante il processo in Assise Aria di gazzarra tra i 6 brigatisti Andrea Coi e Carmela Cadeddu in assise In piedi, appoggiato alle sbarre della gabbia degli imputati, Giuseppe Mattioli dice al presidente della prima Corte d'Assise Barbaro: 'Deve leggere il comunicato che le abbiamo consegnato». Barbaro è sbrigativo: «£' già stato acquisito agli atti: poiché il documento non ha contenuti attinenti a questo processo, non è il caso di darne lettura. Il vostro dattiloscritto è zeppo soltanto di divagazioni: Breve pausa, poi, mentre si levano mormorii di dissenso, il presidente continua: 'Andiamo avanti, sentiamo gli accusati. Coi, intende rispondere alla Corte?». Coi, via via scaldandosi: 'Il rifiuto di leggere il comunicato è l'ennesima conferma che la borghesia imperialista ha paura di quello che pensiamo e diciamo. Noi con D'Urso...: L'imputato è zittito da Barbaro; 'Su, lasciamo perdere queste cose', e dal compagno Nicola Valentino che urla: «Noi invece parliamo quanto ci pare, non potete processarci è impossibile fare il processo alla rivoluzione'. Anche lui si richiama al rapimento del giudice D'Urso, aggiunge: «Già con Moro abbiamo dimostrato...'. Le grida di Valentino si intrecciano alle frasi di Coi, di Barbaro e del p.m. Rinaudo al mugugno di Mattioli ed ad uno scoppio d'ira della Biondi. Ber alcuni secondi spira aria di gazzarra. Ma tutto si placa quasi d'incanto, la tensione si allenta nell'aula dove si processano i presunti brigatisti rossi. Coi, Mattioli, Carmela e Claudia Cadeddu, Ingeborg Kitzler, Valentino e Rosaria Biondi, accusati di reati che vanno dalla banda armata al possesso di documenti falsi (Valentino e Biondi). T sei non si abbandonano piiì alle intemperanze verbali tipiche di questi processi per terrorismo ma se ne staranno buoni; ora chiacchierando tra loro, ora prestando divertita attenzione ai numerosi testi che sfilano davanti ai giudici popolari. Nessuno accetta il contraddittorio con la Corte. Mentre perft i quattro imputati con il futuro pili precario (Valentino e la Biondi hanno gif' sulle spalle l'ergastolo per la strage di Patrica, Coi è inquisito per l'assassinio del vicedirettore della «Stampa» Carlo Casalegno, Mattioli per l'eccidio sotto il muraglione delle Nuove degli agenti Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu) lo rifiutano con decisione, Ingeborg Kitzler e Carmela Cadeddu (la sorella Claudia, che è a piede libero, non è venuta in aula) scelgono un comportamento più sfumato, dicenrl'j: 'Non intendiamo aggiungere altro a quanto già detto in istruttoria'. Le due donne non si erano neppure associate al coro di proclami e proteste per la mancata lettura del comunicato. Sono state inoltre le uniche insieme alle contumace Claudia a non firmarlo. La Corte ascolta una ventina di testimoni, tutti familiari, amici e colleghi di lavoro degli imputati: deposizioni abbastanza insignificanti, nessuna di sse raccconta cose che possano risultare sgradite a Coi e compagni. Tra i testimoni ce n'è uno che conferma al presidente quanto affermato in istruttoria: 'La Kitzler non parlava mai di politica, commentava con risate le notizie riportate dai giornali sul processone del nucleo storico delle Br». Barbaro lo congeda stupito, osservando: «Beh, perché è stato citato un teste simile? Se dovessimo giudicare tutti quelli che ridono'. Per un attimo il buonumore serpeggia per l'aula. Il processo riprender?» lunedi, con la requisitoria de', pubblico ministero Rinaudo. Claudio Giacchino

Luoghi citati: Patrica