Londra, 100 firme famose per la socialdemocrazia di Mario Ciriello

Londra, 100 firme famose per la socialdemocrazia Il nuovo partito nascerà la prossima estate Londra, 100 firme famose per la socialdemocrazia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Tre sviluppi hanno accelerato nelle ultime ore l'evoluzione della neo-socialdemocrazia britannica. La nascita di un partito vero e proprio tra maggio e giugno, sembra ormai certa: e certa sembra pure un'alleanza tra il futuro movimento e il partito liberale, il cui nome sarà forse Lasda, l'acronimo di 'Liberal and social democratic alliance». La comparsa ufficiale del nuovo concetto politico di Lasda costituisce uno dei tre sviluppi: gli altri due riguardano i soli socialdemocratici. Intensa è l'attività su tutto il loro fronte, i potenziali secessionisti laboristi paiono decisi a non tornare indietro. Il fatto più vistoso, anche se non il più importante, è costituito dalla pubblicazione sul Guardian di un grande annuncio del »Council of social democracy», l'embrione del futuro partito. I quattro membri fondatori del «CounciU — Shirley Williams, Roy Jenkins, William Rodgers, David Owen — informano di aver ricevuto «ottomila messaggi di solidarietà»: e pubblicano i nomi di cento di questi sostenitori. «La ghenga dei quattro diviene la ghenga dei cento», gridano i titoli dei giornali. Un tagliando sotto l'annuncio esorta tutti i simpatizzanti a scrìvere al *Council» e a offrirgli, se possibile, un aiuto finanziario. Chi sono i cento? E' una rappresentanza senza dubbio rispettabile, brillante, autorevole, anche se più dense sono le schiere degli intellettuali che quelle dei politici. Inneggiano alla socialdemocrazia lo storico Alan Bullock, gli economisti Alee Cairncross e Frank Hahn, lo scienziato Lord Flowers, gli scrittori Anthony Sampson, Barbara Ward Jackson e Wayland Young, oltre a vari sociologi, accademici, tecnologi. Tredici sono gli ex laboristi, politici puri, tra i quali Lord GeorgeBrown che, come semplice George Brown, fu vice leader del Labour Party dal 1960 al 1970, e gli ex ministri Edmund Dell, Lord Diamond e Kenneth Robinson. Il «colpo grosso» per il »Council» è la presenza nell'elenco di Frank Chapple, presidente del sindacato elettrici, una delle figure più importanti e attive del tradeunionismo inglese (Chapple chiederà forse agli elettrici di decidere, con un voto, se trasferire l'«affiliazione» dell'intera Union dal Labour Party al futuro partito socialdemocratico). Le arti sono rappresentate dall'attrice Janet Suzman e dal cantante lirico Geraint Evans. L'atto di nascita del nuovo movimento è il documento passato alla storia come «The Limehouse declaration», da Limehouse (l'ex Chinatown di Londra) dove vive l'ex ministro degli Esteri David Owen. Secondo sviluppo. La «Campaign for a Labour victory» — il principale raggruppamento socialdemocratico all'interno del Labour Party — ha deciso di sciogliersi: e ha invitato i suoi aderenti a seguire i vessilli del «Council». La "Campaign» non aveva più molto peso: i trionfi della sinistra l'avevano castrata. Terzo sviluppo. David Steel, il leader liberale, ha «lanciato il concetto» di Lasda, di una futura alleanza liberal-socialdemocratica. L'alleanza non dovrebbe essere soltanto elettorale: dovrebbe essere preceduta da patti parlamentari, da una generale convergenza di obiettivi politici. Gli inglesi applicano il loro humour anche alla politica, e un intricato gioco di parole abbina ora 'Limehouse blues» a •Limehouse pinks». •Limehouse blues» era una famosa canzone, ma «blues», oltre a significare 'malinconia», significa anche «gli azzurri», e »Limehouse pinks» descrive invece i >rosa di Limehouse». Oggi, questi 'Limehouse pinks», i quattro della 'ghenga» socialdemocratica, sembrano alla vigilia di una rottura finale con il Labour Party e all'inizio di una nuova eccitante impresa. Mario Ciriello

Luoghi citati: Labour, Londra