Sciopero generale se il governo userà la forza a Bielsko Biala

Sciopero generale se il governo userà la forza a Bielsko Biala La situazione si fa esplosiva in tutta la Polonia Sciopero generale se il governo userà la forza a Bielsko Biala Appello di Walesa dopo la rottura della trattativa nella città paralizzata da nove giorni - Intervento dell'episcopato nella vicenda del sindacato contadino NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Il ciclo delle crisi si abbrevia in Polonia. Nel novembre scorso, erano trascorse due settimane fra la solusione della vicenda degli statuti di -.Solidarietà» e l'inizio della prova di forsa provocata dall'arresto di due militanti del sindacato. Questa volta sono passati soltanto 4 giorni dal compromesso sui sabati liberi al nuovo acuirsi della tensione, il cui centro è Bielsko Biala, in sciopero generale da 9 giorni. / militanti sindacali di questa piccola città del Sud chiedono la sostituzione di oltre 20 direttori di industrie e funzionari del partito e dello Stato, accusandoli di corruzione. Domenica scorsa, la Commissione nazionale di •Solidarietà^ aveva invano tentato di fermare questo sciopero, che comprometteva la distensione creatasi il giorno precedente e che soprattutto porta il sindacato sul terreno minato dell'interferenza nella vita del partito. Soli — o quasi — contro tutti, gli scioperanti di Bielsko Biala avevano resistito, e martedì avevano ottenuto un primo successo con l'arrivo di negoziatori governativi (e di Walesa). La sera dello stesso giorno, secondo successo: il vice sindaco, il prefetto e tre collaboratori hanno dato le dimissioni. Vn compromesso sembrava possibile, ma c'era disaccordo totale fra le parti. I rappresentanti del governo si aspettavano che lo sciopero finisse immediatamente con l'annuncio delle dimissioni, che sarebbero diventate effettive solo oltre una certa data, per rispettare la forma, come era avvenuto in novembre a Czestochowa. Ma sono passati due mesi, la base operaia si è ulteriormente più, radicalizzata. Gli scioperanti volevano avere la certezza di aver vinto la partita prima di riprendere il lavoro. Il premier Pinkowski ha fatto rispondere mercoledì mattina che era libero di accettare o rifiutare le dimissioni, in altre parole, che non intendeva farsi imporre la decisione. Cosi, i negoziatori si sono alzati, gli operai hanno intonato «Dio salvi la Polonia», le trattative sono state rotte. Walesa ha subito rivolto un messaggio a tutte le organizzazioni regionali di • Solidarietà»: «Se a Bielsko Biala vi fosse un intervento con la forza e se le comunicazioni venissero interrotte, organizzate scioperi d'occupazione senza formulare nuove rivendicazioni, fate soltanto resistenza passiva». E' difficile, nella Polonia d'oggi, un colpo di forza contro una città in sciopero generale; ma questo telex firmato da un uomo prudente come Walesa riflette il deterioramento del clima politico. La prova di forza voluta dal potere nella vicenda dei sabati liberi, poi la ripresa degli attacchi a 'Solidarietà» subito dopo la firma del compromesso con il sindacato hanno esasperato la diffidenza e il nervosismo. Lo sciopero si fa più duro a Bielsko Biala, e questo conflitto, in origine squisitamente locale, diviene una questione nazionale la cui soluzione richiede estrema abilità. A Rzeszow, città min stato ai preparazione allo sciopero», continua l'occupazione della sede dei vecchi sindacati da parte dei contadini, che hanno deciso di formare un sindacato unico. Le discussioni iniziate domenica dal viceministro dell'Agricoltura non hanno ottenuto risultati, in quanto il «no» al riconoscimento del sindacato agricolo resta deciso. Tre dei 15 contadini che da 9 giorni fanno lo sciopero della fame in una chiesa di Swidnica sono stati ricoverati, gli altri 12 hanno deciso di non bere più finché il governo non cederà. A Breslavia gli impiegati dei trasporti pubblici hanno annunciato uno sciopero di un'ora per lunedì prossimo se entro quella data non sarà stato liberato Jandziszak, militante della «Confederazione per la Polonia indipendente», arrestato t'S dicembre. La questione dei prigionieri politici a Lodz rappresenta un intoppo nella trattativa fra il ministro dell'Educazione e i 4 mila studenti in sciopero. A Bialystok, nell'Est, vicino alla frontiera sovietica, si minaccia uno sciopero generale per la settimana prossima. Jele- nia Gora, dove si chiede la sostituzione di alcuni dirigenti locali, fra i quali l'ex primo segretario, Ciosek, oggi ministro incaricato delle relazioni con i sindacati, farà sciopero a oltranza se lunedì le richieste non saranno state soddisfatte. Il preallarme di sciopero è stato deciso a Lublino, Bielsko Podlaskie, Chelm, Zamosc, Lukow e Siedlce. Walesa ha chiesto all'episcopato di convincere i contadini di Swidnica a interrompere lo sciopero della fame. L'arcivescovo di Wroclaw, Gulbinowicz, si è recato da loro ieri pomeriggio; oggi il cardinale Wyszynski riceverà delegati dei sindacati contadini. Martedì, la Corte Suprema dirà se gli agricoltori hanno diritto a formare un sindacato, ma la sentenza sarà probabilmente negativa. Mercoledì prossimo il Parlamento si riunirà, un giorno dopo cioè la sessione del Comitato Centrale del poup. Sono attesi cambiamenti ministeriali: Bernard Guetta Copyright I .<? Monde e per l'Italia l.a Slampa