Anti-coccia: «Non rinunciamo» Soddisfazione in Valtrompia

Anti-coccia: «Non rinunciamo» Soddisfazione in Valtrompia Anti-coccia: «Non rinunciamo» Soddisfazione in Valtrompia La Lega per abolire la caccia ora sosterrà il referendum sul porto d'armi, contro il quale si mobilitano le fabbriche di Gardone BRESCIA — A Gardone Valtrompia, capitale italiana e internazionale dell'industria armiera. la decisione della Corte Costituzionale sull'improponibilità del referendum antl-caccia è stata accolta con misurato sollievo. Qualche ombra infatti permane: è passato il referendum sui limiti del porto d'armi, che può nascondere qualche insidia. A Gardone e nell'intera valle la produzione delle armi da caccia e di tutto ciò che attiene allo sport venatario dà lavoro diretto o indotto a 15 mila persone. Il Consiglio comunale di Gardone Valtrompia era riunito in seduta permanente aperta fin dal 9 gennaio scorso: si trattava di una pacifica dimostrazione per dire all'opinione pubblica quali ore di ansia si vivevano a Gardone. Del resto in tutta la Valtrompia si stava ormai sulla corda da molto tempo. -Se passa il referendum proposto dai radicali — dicevano gli operai della valle — la nostra diventerà una battaglia per la sopravvivenza. Dovremo in ogni modo sensibilizzare la pubblica opinione sulla realtà vera. La caccia non è nemica dell'ecologia e dell'ambiente. Semmai è il contrario. Sono ben altre le cause del deterioramento ambientale». Il sindaco di Gardone, Giovanni Bondio, ci dice: 'Sì, la notizia ci toglie un incubo: quello del crollo delle nostre industrie con la conseguente disoccupazione per migliaia di lavoratori. La nostra è un'industria finora florida, senea quasi cassa integrazione. Però prima di poter parlare di vittoria occorrerà vedere la motivazione per l'inammissibilità del referendum sulla caccia. Se è stato bocciato per vizio di forma il referendum sarebbe riproponibile. Afa anche in questo caso continueremo a batterci». Ieri sera il Consiglio comunale di Gardone si è convocato in seduta straordinaria. Non è stata una riunione formale a puro titolo di festeggiamento, ma invece è servita per affrontare subito temi concreti. Il sindaco ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro, costituito da rappresentanti del Comune, dell'industria, dell'artigianato, dei sindacati e dei cacciatori per mobilitare una nuova azione di difesa in vista del referendum sul porto d'armi. Il responsabile delle relazioni esterne della Beretta, dott. Peroni, è anche il vicepresidente dell'Anpam, l'associazione che riunisce i produttori italiani di armi e munizioni: »La pronuncia della Corte sul referendum per la caccia ci soddisfa — dice Peroni —. Chiediamo una certa garanzia per la continuità di lavoro nelle nostre aziende. Rimangono degli interrogativi sul problema del porto d'armi: il referendum potrebbe portare all'esclusione della validità per le armi lunghe da caccia, cioè i fucili, e allora torneremmo da capo. Ma speriamo in bene. Il cammino potrà essere ancora lungo. Siamo però arrivati con successo alla prima tappa». m. v. tostrada Savona-Torino, Pierangelo Dalmasso, di 52 anni, residente nel capoluogo piemontese, sono stati raggiunti da comunicazione giudiziaria in seguito a un incidente in cui persero la vita tre ragazzi. Il magistrato inquirente, infatti, attribuisce parte della responsabilità della sciagura alle condizioni del manto d'asfalto e alla mancanza di segnaletica orizzontale. In località Vispa di Carcare usci di strada l'auto del torinese Francesco Tardivo, 48 annni: persero la vita il figlio Daniele, 12 anni, e due cuginetti Davide Frassati, 10 anni, e Mauro Nelli, di 13, decapitati dal guard-rail.

Persone citate: Beretta, Davide Frassati, Francesco Tardivo, Giovanni Bondio, Mauro Nelli, Pierangelo Dalmasso

Luoghi citati: Brescia, Carcare, Gardone, Savona, Torino, Vispa