Banda armata è l'accusa per i sette di via Industria

Banda armata è l'accusa per i sette di via Industria Alla sbarra il primo gruppo della colonna Peci Banda armata è l'accusa per i sette di via Industria Sono: la Kitzler, le sorelle Cadeddu, Mattioli, Coi (accusato del delitto Casalegno), Valentino e la Biondi (omicidio Calvosa) Processo per terrorismo ieri mattina, con il consueto pullulare di carabinieri dentro e fuori del vecchio palazzo di giustizia. Di scena, nella prima sezione della Corte d'assise, incatenati ed incolonnati sotto abbondante scorta, entrano nel gabbione degli imputati Andrea Coi, Ingeborg Kitzler, Carmela Cadeddu e Giuseppe Mattioli. Chiudono la fila Rosaria Biondi e Nicola Valentino, già condannati all'ergastolo per aver trucidato a raffiche di mitra a Patrica nel novembre di tre anni fa il procuratore generale di Fresinone Fedele Calvosa e le sue due guardie del corpo. Le imputazioni: •partecipazione e organizzazione della banda armata denominata Brigate rosse», falso e altri reati minori. Anche la sorella minore di Carmela Cadeddu, Claudia, è sotto accusa. La ragazza, scarcerata tempo fa per motivi di salute, non è presente, la Corte la dichiara contumace. L'udienza, seguita da un folto pubblico, per lo più famigliari ed amici dei terroristi o presunti tali, ha storia breve. Soltanto la Kitzler e le Cadeddu hanno difensori di fiducia: gli avvocati Annarosa Oddone, Rogclino ed Annoni. La prima non può però presenziare al processo, il presidente Barbaro la sostituisce, su indicazione della stessa Kitzler, con l'avv. Manna. Gli altri accusati invece, come da copione, ricusano i propri patroni, la Corte deve nominare quelli di ufficio Festa, Bersano e Gaidano. Tutti questi «nuovi» legali chiedono tempo per studiare le carte istruttorie, un voluminoso dossier; il processo viene aggiornato a domani mattina. Sotto i lampi dei fotografi ed inseguiti da saluti gioiosi e anche commossi dei parenti, i sei imputati se ne vanno intruppati tra i carabinieri. Chi si attende¬ va il solito trito show ritmato da insulti e minacce è rimasto deluso. Andrea Coi e soci se ne sono sempre stati tranquilli a parlottare tra loro, interessandosi soltanto a tratti di quanto accadeva in aula. Unicamente all'inizio, un attimo di tensione: Rosaria Biondi e Nicola Valentino continuano a chiacchierare e fumare mentre i giudici si sledono al proprio posto. Il presidente Barbaro Invita la coppia a spegnere le sigarette. Ribatte pronto Giuseppe Mattioli: -Eh, noi invece ce la finiamo prima» e mostra la sua sigaretta. Barbaro accenna un sorriso, coglie di sorpresa tutti dicendo: •Se è cosi anche la Corte si ritira per l'intervallo della sigaretta». Andrea Coi e compari sono finiti nella rete della giustizia tra l'inizio e la fine del '79. Prima, il 26 gennaio di due anni fa, le manette erano scattate ai polsi di a i i a i a e , : a a l i Ingeborg Kitzler, tedesca di Francoforte, domiciliata a Torino in via Monteu da Po, traduttrice-interprete alla Gondrand. La Kitzler fu sorpresa in un alloggio di via Industria 20 dove si nascondevano Biondi e Valentino, ricercati per la strage di Patrica compiuta due mesi prima. L'alloggio risultava essere affittato da Andrea Coi, ingegnere che da poco tempo prestava servizio militare ad Arezzo: immediato l'arresto di quest'individuo fino ad allora sconosciuto Andrea Coi è accusato enche dell'assassinio del vicedirettore de «La Stampa» Carlo Casalegno (fu ferito nell'agguato del 16 novembre '77, mori il 29 novembre successivo). Secondo l'accusa, l'imputato avrebbe condotto .l'istruttoria, che precedette la condanna a morte del giornalista. L'istruttoria sul tragico attentato è ancora aperta. Con Andrea Col andavano in prigione anche le sorelle Cadeddu : nel loro appartamento di via Legnano 7 veniva trovata la registrazione delle concitate comunicazioni via radio della polizia subito dopo la scoperta dell'eccidio, firmato Brigate rosse, degli agenti Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, ammazzati sotto il muraglione delle Nuove il 16 dicembre '78 (altra istruttoria non ancora conclusa). Mattioli veniva arrestato soltanto a dicembre, quando fu disattivato un covo a Nichelino. Di lui il «pentito» Peci ha detto: •Mattioli era l'amico del cuore di Carmela Cadeddu, portò lui i nastri con le comunicazioni della questura a casa delle ragazze e distratto com'era, li dimenticò là. Facendo quella cassetta si comportò molto male, si beccò un rimprovero ufficiale dalle Br. Ha messo nei guai le Cadeddu che invece non facevano parte della nostra organizzazione». c. giac. Nella gabbia, da sinistra: Carmele Cadeddu, Ingeborg Kitzler, Andrea Coi

Luoghi citati: Arezzo, Francoforte, Nichelino, Patrica, Torino