Trentino: «stato d'emergenza» contro gli incendi dei boschi

Trentino: «stato d'emergenza» contro gli incendi dei boschi Più sorveglianza, multe agli imprudenti Trentino: «stato d'emergenza» contro gli incendi dei boschi TRENTO — Nel Trentino è stato proclamato lo stato di emergenza forestale. Il dispositivo è scattato con provvedimento del presidente della giunta provinciale, Mengoni. Da un mese e mezzo non piove e non nevica e pertanto le conseguenze non si sono fatte attendere. In questi primi giorni dell'anno sono scoppiati ben 43 incendi boschivi che hanno distrutto un centinaio di ettari alberati. Lo scorso anno, gli incendi erano stati 88 e avevano incenerito 600 ettari di superficie. Cosa significa e cosa comporta lo stato di emergenza firmato dal presidente della Provincia? D'ora in poi non sari più possibile bruciare stoppie e rifiuti vegetali, e accendere fuochi nei boschi. E' inoltre proibito far brillare mine nei boschi ed è pure scartato il divieto di fumare nelle zone silvane. Per i trasgressori, sono previste pene pecuniarie che vanno da un minimo di 20 a un massimo di 200 mila lire. Nel frattempo verrà intensificato il servizio di vigilanza mediante la mobilitazione di guardie forestali, guardaboschi, guardacaccia e guardie ecologiche. Intanto la siccità e l'imprudenza di qualche sconsiderato, stanno provocando seri danni al patrimonio forestale. Da due giorni, tra l'altro, sta bruciando un'intera parete del Bondone, la montagna di Trento, la cui vetta è avvolta da una cortina di fumo grigiastro. Considerata la natura impervia del terre¬ no, è per ora impossibile tenere sotto controllo la situazione. Gli elicotteri della provincia, provvisti di uno speciale marsupio, riversano tonnellate di acqua sulla montagna che brucia, ma il fuoco, favorito anche dalla persistente siccità, continua ad avanzare. Nella zona sono impegnati 60 vigili del fuoco di Trento e decine di mezzi, rutti concentrati nel tentativo di formare un fronte unico per arginare le fiamme che si stanno sviluppando anche a causa del vento che continua a cambiare direzione. La zona è particolarmente impervia: i vigili del fuoco debbono operare su roccia e sterpaglia. Ieri mattina, intanto, è stato domato un altro rogo di grosse proporzioni che ha distrutto buona parte dei boschi della Valle di Daone, nel Trentino Occidentale. Un funzionario dell'Ispettorato forestale della provincia autonoma ha detto che la siccità e la mancanza di neve sono le cause degli incendi, ai quali però non sono estranei i gesti sconsiderati di qualcuno che accende un fuoco o getta nei boschi mozziconi di sigarette. E' appunto la mancata osservazione di alcune norme elementari di precauzione da parte di escursionisti che sta mettendo a repentaglio non solo una grossa fetta del patrimonio boschivo del Trentino, ma anche la vita degli addetti al servizio antincendi. m. m.

Persone citate: Mengoni

Luoghi citati: Daone, Trentino, Trentino Occidentale, Trento