Arrestato per frode fiscale Campagnolo quello del cambio delle bici da corsa
Arrestato per frode fiscale Campagnolo quello del cambio delle bici da corsa A Vicenza, coinvolto in illeciti valutari che ammonterebbero a 15 miliardi Arrestato per frode fiscale Campagnolo quello del cambio delle bici da corsa VICENZA — Tallio Campagnolo, 80 anni, l'industriale veneto, che ha prodotto e lanciato nel mondo il famoso cambio per biciclette da corsa che porta il suo nome, è stato arrestato dalla guardia di Finanza su ordine della magistratura di Milano. Le accuse contro di lui sono di illeciti valutari e frodi fiscali per quindici miliardi. L'arresto è avvenuto ieri mattina alle 9, nell'abitazione del commendator Campagnolo, che è stato colto da lieve malore. Chiuso nel carcere di San Biagio, a Vicenza, più tardi è stato trasferito a San Vittore a Milano. Campagnolo è sotto inchiesta per una colossale frode basata sulle rimesse in franchi dei nostri emigrati in Svizzera: esse, d'accordo con I lavoratori, venivano bloccate oltre frontiera mentre i destinatari le ottenevano in lire. Gli operatori lucravano quindi sui cambi e sulle date delle operazioni per accumulare interessi. Con Campagnolo sono stati arrestati il commercialista Alberto Ortelli, di Milano, e il commerciante Luigino Rossi, di Casale Monferrato, titolare di una agenzia di importexport. (Serv. a pag. 7) Tullio Campagnolo, vicentino. Cavaliere del lavoro — più volte presentato come uno dei massimi italiani dell'Italia che lavora, produce, funziona — avrà ottant'anni il 26 agosto. E' un uomo ancora in piena salute fisica e mentale, regge ed anzi ama le tavolate, beve i suoi vini, con poche telefonate raduna intorno a sé il ciclismo mondiale. Forse in tutto il mondo del ciclismo non c'è un nome negli anni più noto del suo: Campagnolo è conosciuto nell'Unione Sovietica come in Colombia, in Gran Bretagna come in Nigeria, negli Stati Uniti come in Arabia Saudita. Campagnolo, il cambio Campagnolo, anzi il 'gruppo*, come si dice adesso: cioè cambio, deragliatore, mozzi, guarnitura, pedali, freni. Lo fanno anche in titanio, costa mezzo milione, ci sono liste di attesa per averlo. Era un decoroso ciclista dilettante, dal 1923 al 1930 aveva gareggiato fino a vincere una preolimpica. Nel 1930 cominciò a costruire il cambio; anzi, per essere precisi, il deragliatore. Conosceva Di Paco, Guerra, Girardengo, Binda, Piemontesi, i grandi di allora, che lo aiutarono comigllandolo, sperimentando. L'8 feb¬ braio 1930 brevettò il suo primo prodotto. Da allora ne ha brevettati altri centottanta, con trecento estensioni all'estero. Nel 1936 cominciò la .produzione in serie: ma era sempre lui, con parenti e amici, a mandare avanti la bottega, i primi veri dipendenti arrivarono soltanto nel 1940, adesso sono ottocento, fra Vi- cerna e Bologna. Dal 1947 Campagnolo vende anche fuori Italia. Produce pure ruote per moto e auto, fino alla Formula 1. Esporta in cento Paesi il settanta per cento della produzione. Tullio Campagnolo ha fatto soltanto la scuola di arti e mestieri. Parla meglio il dialetto vicentino dell'italiano. In fabbrica lo aiuta Valentino, figlio unico. Bianchi e Legnano, Benotto e Wilier sono state le prime squadre a 'lanciarlo». Tutti i grandi ciclisti del mondo, in tutti i Paesi, hanno usato, usano il suo cambio. Negli ultimi quindici anni ha vinto, si può dire, tutti i titoli mondiali. Una volta Campagnolo disse che secondo lui Merckx è il più forte di tutti i tempi, lo disse in tivù, chiedendo scusa a Coppi. Molti gruppi sportivi si intitolano a lui, oltre che allo sponsor primario, in Italia come all'estero. Ogni anno dà, in materiale, cento milioni alla nostra Federciclismo, per l'attività giovanile. Il ciclismo, così come lo sport tutto, ha già visto molti dei suoi industriali, dei suoi capi, 'toccati* dalla giustizia: ma l'arresto di Campagnolo appare davvero l'incidente più grosso e più incredibile, g. p. o.
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