Dietro lo scisma del Labour Party

Dietro lo scisma del Labour Party OSSERVATORIO Dietro lo scisma del Labour Party Per la prima volta dopoquasi cinquantanni, la sce-1 na politica britannica non sarà forse più una placida arena dominata ora dai laboristi, ora dai conservatori. Forze nuove cominciano a cambiare il paesaggio, in un'evoluzione tanto affascinante quanto imprevedibile. A prima vista, la novità è semplice, lineare: un nuovo partito socialdemocratico tenterà di occupare le posizioni di centrosinistra abbandonate da un Labour Party rigorista, ma confuso e diviso. Tuttavia, lo scenario non è cosi cristallino. Ricordiamo, in due parole, il labirintico antefatto. Dopo circa tre anni di lotte continue, la sinistra ha finalmente conquistato le principali leve di potere del partito laborista. Il Labour Party 1981 ha ben poco a che fare con quello degli Anni Cinquanta o Sessanta. Anche allora i sindacati rappresentavano la forza maggiore (questo movimento socialista è nato come il «braccio politico» delle Unions), ma la moderazione del gruppo parlamentare, e dei sindacati stessi, determinava la rotta del partito. Il comando è adesso passato a un'alleanza delle sezioni locali e delle Unions più combattive. Cosi, i dissidenti più intensamente di destra vogliono andarsene e formare un proprio partito riformista, socialdemocratico. Il partito verrà forse alla luce tra maggio e giugno. Sarà un decollo lento e prudente: alcuni dei suoi maggiorenti non vogliono neppure dimettersi prima di allora dal Labour Party. Chi ne sarà il leader? Probabilmente Shir¬ ley Williams, 50 anni, donna di grandi qualità, con ampia esperienza ministeriale. Anche Roy Jenkins aspira a quest'incarico: ma i pingui redditi accumulati con la sua presidenza alla Cee ne hanno indebolito le credenziali socialiste. Proiettiamo adesso lo sguardo verso le prossime elezioni generali, nell'84. Quali sono le prospettive per i socialdemocratici? I sondaggi variano. C'è chi già vaticina per il nuovo partito un radioso futuro, forse il potere stesso, il n. 10 di Downing Street; c'è chi profetizza soltanto moderati successi. Ma tutti gli oracoli sono incoraggianti, elettrizzanti. A una condizione però. Che i socialdemocratici si affianchino, in qualche forma, ai liberali, in quella che diverrebbe un'alleanza riformista, ma radicale. Ma l'84 è lontano, molte cose possono accadere prima di allora. Due sviluppi sono possibili, e mentre uno gioverebbe ai socialdemocratici, l'altro li distruggerebbe. Il primo sviluppo potrebbe aversi tra le file Tory, dove molti cominciano a ripudiare il thatcherismo, perché troppo aspro e ferrigno. Parecchi conservatori di sinistra potrebbero optare per il fronte liberal-secialdemocratico. Allo stesso tempo, però, i centristi del Labour Party potrebbero contrattaccare e spezzare la supremazia di Benn e compagni. Se lo faranno — e non mancano le avvisaglie — i laboristi rioccuperanno le posizioni cui aspirano ora i drappelli di Shirley Williams. Mario Ciriello Shirley Williams, probabile leader di un partito di successo

Persone citate: Benn, Mario Ciriello Shirley Williams, Roy Jenkins, Shirley Williams