La figlia dell'industriale Galbani è in coma per cure dimagranti?

La figlia dell'industriale Galbani è in coma per cure dimagranti? cato la ragazza su una barella. Immediato ricovero al Centro di rianimazione. Era presente una dottoressa, la quale ha constatato che il cuore non batteva più, ma ha voluto tentare mettendo in atto tutte le possibili cure del caso a partire dal massaggio cardiaco. Dopo venti minuti, il cuore ha ricominciato a battere, la respirazione si è normalizzata con l'aiuto del respiratore automatico. Da allora la situazione non è mutata. Il corpo della povera giovane è vivo, respira, ma ogni funzione è bloccata dal coma che i medici classificano di quinto o sesto grado, un limite nel quale spesso c'è l'irreversibilità. Durante l'arresto cardiaco e respiratorio, a causa della mancanza di ossigeno, molte cellule vanno in anossia, praticamente muoiono. Quante ne sono morte? Non si sa. Le cellule del cervello sono miliardi, se il danno si riferisce a un numero limitato ci sono probabilità di recupe ro, in caso contrario no. Si può andare avanti per giorni, mesi, anni in queste condizioni. Il caso di Karen Ann Quinlan, una ragazza Colta giovedì da grave collasso nella sua casa di Novara La figlia dell'industriale Galbani è in coma per cure dimagranti? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NOVARA — Da giovedì mattina una ragazza di 25 anni è in coma profondo al centro di rianimazione del policlinico. C'era caduta nel giro di pochi minuti, a casa, dopo avere accusato un forte mal di testa. Non è certo, ma è molto probabile che all'origine di questo gravissimo, forse irreversibile collasso ci sia una cura dimagrante o di contenimento del peso. La ragazza è Luisa Galbani, figlia unica di Rocco Galbani, industriale cascarlo, e di Vincenza Invernizzi. Famiglia molto nota: il commendatore Rocco, ora cinquantatreenne, fu un noto calciatore della . »Sparta». una società novarese, e attualmente è presidente del Club Fedelissimi Novara Calcio. Aveva dovuto interrompere l'attività agonistica all'età di 37 anni in seguito ad una paralisi che gli lasciò offesa una gamba. Luisa è fidamata con Guido Rosina, titolare della fabbrica di abbigliamento Jonathan di Vespolate; avevano in programma di sposarsi presto, forse a maggio. Nella stessa mattinata di giovedì l'architetto che sta preparando l'appartamento per i promessi sposi era andato nell'abitazione della famiglia Galbani per parlare con la giovane di problemi attinenti il lavoro. Luisa si era intrattenuta con lui alcuni minuti. Era stanca, accusava dolore di testa, aveva la febbre a 38. Una influenza, almeno tale la ritenevano lei e i genitori, che si era manifestata solo il giorno prima con poche linee di febbre e cefalea. L'indomani mattina, appunto giovedì, la ragazza ha accusato un dolore più acuto alla testa. Il collasso è avvenuto poco dopo le dieci. La giovane, stesa sul letto, s* '"mentava con la madre per gli acuti dolori di capo. Ad un certo punto ha detto che si sentiva molto male. La madre l'ha vista diventare paonazza, ha sentito che le zsniva meno il respiro. E corsa al telefono, ha chiamato una autoambulama attraverso il 113 ed è subito tornata al capezzale della figlia. Luisa si era irrigidita, sembrava morta. La madre s'è messa a praticarle la respirazione bocca a bocca. Sono passati minuti lunghissimi. Finalmente sono arrivati i militi della Croce Rossa, hanno cari¬ americana di Moristown, nel New Jersey, fece scalpore: caduta in coma il 15 aprile 75, quando aveva 21 anni, viveva soltanto perché il respiratore automatico compiva per lei l'operazione del respiro. Ci furono polemiche in tutto il mondo, disquisizioni anche di carattere morale sulla opportunità o meno di far vivere uri essere che in realtà non vive. C'era chi sosteneva che non era giusto impedirle di morire: la spina dell'apparecchio, doveva essere staccata. Se quella macchina non è stata spenta (non figurano notizie più recenti di quelle datate aprile '80, anniversario del coma) Karen «vive» ancora. Su Luisa i medici del centro di'rianimazione non si pronunciano oltre alla ammissione di estrema gravità delle sue condizioni: ogni possibilità è aperta, anche quella di un nuovo e definìtvo arresto cardiaco. Davanti alla porta invalicabile del Centro si alternano in attesa di notizie i genitori angosciati, lo zio prof. Merlo, otorino, il fìdamato, altri parenti. Le cause? Difficile rispondere. C'è, tuttavia, un dato di fatto: al momento del suo ricovero, la ragazza era affetta da un forte squilibrio idrobioelettrolitico, che può essere alla base dell'arresto cardiaco. A sua volta questo squilibrio può essere stato determinato da una insufficiente o cattiva alimentazione. Di qui il sospetto che la giovane seguisse qualche dieta. C'è chi la ricorda un tempo di forme pronunciate, mentre adesso è snella. Una sua conoscente racconta che si limitava molto nei cibi e prendeva pillole che avrebbero dovuto contenerla nel suo peso. RemoLuf,ji

Persone citate: Galbani, Guido Rosina, Karen Ann Quinlan, Luisa Galbani, Rocco Galbani, Vincenza Invernizzi

Luoghi citati: New Jersey, Novara, Vespolate