I ferrovieri autonomi pronti a confrontarsi con Cgil-Cisl-Uil sulla «regolamentazione» di Marco Tosatti

I ferrovieri autonomi pronti a confrontarsi con Cgil-Cisl-Uil sulla «regolamentazione» Definito e reso noto il «codice» dei sindacati confederali dei trasporti I ferrovieri autonomi pronti a confrontarsi con Cgil-Cisl-Uil sulla «regolamentazione» Si attende ora la risposta di altri importanti settori come quello dei piloti dell'Anpac ROMA — I sindacati confederali dei trasporti hanno definito, e reso noto, il loro codice di autoregolamentazione degli scioperi; e subito il sindacato autonomo dei ferrovieri (Fisafs) si è detto disposto a incontrarsi con i colleghi della Cgil-Cisl-Uil per concordare una serie di norme comuni in questo campo. Manca ancora una risposta da altri importanti settori, alcuni dei quali, come quello dei piloti, decisivi per le sorti dei pubblici servizi; e manca ancora il codice per quelle categorie (ospedalieri, per fare un esempio) che non rientrano nei trasporti, ma che giocano un ruolo importante nella vita del Paese. Resta poi da sciogliere, anche all'interno della Federazione unitaria, il nodo di come un eventuale prossimo codice di autodisciplina troverà applicazione: per legge, inserito nei contratti di lavoro, o semplicemente affidato alla «parola d'onore» delle organizzazioni dei lavoratori? I pareri in proposito divergono: nei prossimi giorni il dibattito all'interno della Federazione Cgil-Cisl-Uil dovrebbe giungere ad una svolta. I sindacati avvertono l'urgenza di risolvere il problema, prima che nuove agitazioni rendano più forte la posizione di chi ritie¬ ne necessaria e improrogabile una regolamentazione per legge dello sciopero nei servizi pubblici; come ha dichiarato ieri il ministro per la Funzione Pubblica, Darida (de). La pronta risposta della Fisafs era prevista: nei giorni scorsi, subito dopo l'annuncio dell'imminente pubblicazione del «codice», Cassio Pietrangelo segretario dei ferrovieri autonomi, si era detto pronto a un incontro con i colleghi confederali. Ieri ha ribadito questa disponibilità: •L'autodisciplina— afferma un comunicato — potrà trovare aperta la Fisafs, fermo restando che si rassegneranno al Consiglio generale federativo le risultanze degli incontri, cui appaiono disponibili pure i sindacati triconfederali dei ferrovieri. La Fisafs-Cisal pertanto attende la risposta di quelle organizzazioni sindacali per analizzare, congiuntamente ad esse, il complesso problema, nell'intento di pervenire a comuni decisioni nell'interesse dei ferrovieri, del Paese e dell'utenza*. . Anche il segretario della Cgil, Lama, aveva accennato alla possibilità di incontri e intese, come d'altronde è già avvenuto in campo scolastico, fra i confederali e gli autonomi «pia rappresentativi*. Il comunicato della Fisafs ricorda che •un'iniziativa legislativa sulla regolamentazione dello sciopero sarebbe destinata a fallire, ove non fosse quanto meno "contrattata" con tutte le forze sociali*; conferma •all'unanimità, formalmente* i segnali di via libera per un incontro con le altre organizzazioni sindacali della strada ferrata; e lamenta che non sia stato dato rilievo sufficiente •all'assurdo modo di contrattare vigente da sempre nell'azienda ferroviaria, dove si vuole ignorare la forte presenza del sindacalismo libero della Fisafs*. I piloti autonomi, che hanno nell'Anpac la più forte organizzazione di categoria, non hanno ancora espresso una posizione sul documento reso noto venerdì dai sindacati trsporti confederali. Il presidente dell'Anpac, Pellegrino, è in viaggio di servizio, e a quanto pare non rientrerà a Roma prima di mercoledì. Proprio mercoledì l'Anpac, la Fulat (la gente dell'aria che fa capo a Cgil-Cisl-Uil) e l'Interslnd daranno inizio, al ministero del Lavoro, ad una serie di incontri con il titolare del dicastero, Foschi, nel tentativo dì risolvere la vertenza. Non è escluso che in quella sede Pellegrino faccia sapere a Foschi se e quanto la propo¬ sta confederale trova consenzienti i piloti autonomi. Ma se un accordo fra le maggiori organizzazioni, confederali ed autonome può • coprire, alcuni settori, come è possibile difendersi dai «comitati di agitazione», istituti effimeri nel tempo, ma egualmente dannosi per l'utenza? E' la preoccupazione del ministro della Funzione Pubblica Darida: «La risposta dell'au toregolamentazione — ha dichiarato ieri al quotidiano cattolico "Avvenire" — preferita dai sindacati confederali, potrebbe rivelarsi insufficiente per la presenza di settori più o meno vasti del pubblico impiego che sfuggono al con trollo delle Confederazioni. La soluzione più valida del problema resta la regolamentazione legislativa*. L'intervento delle Camere in questo campo «non sembra più procrastinabile: bisogna regola mentore il diritto di sciopero». La «Funzione Pubblica» inoltre ha assunto le •necessarie iniziative di coordinamento*, per quanto riguarda le trattenuta di un'intera giornata di paga anche nel caso di scioperi di qualche ora; questo perche «t casi nei quali dovrà operarsi la trattenuta vanno stabiliti con decreto da ciascun ministro*. Marco Tosatti

Persone citate: Cassio Pietrangelo, Darida, Foschi, Lama

Luoghi citati: Roma