Andreatta stringe il credito per ridare vigore all'export di Emilio Pucci

Andreatta stringe il credito per ridare vigore all'export Andreatta stringe il credito per ridare vigore all'export Le misure, decise con il governatore Ciampi, avranno valore da marzo e aprile - L'obiettivo è ridurre l'inflazione dal 22 per cento (1980) al 15 per cento - Il ministro del Tesoro polemico con il «partito della svalutazione» ROMA — L'autorità monetaria ha steso una rete di protezione a difesa della lira adottando una serie di misure destinate a un ferreo controllo nel 1981 dell'espansione del credito interno e lasciando assoluta libertà ai finanziamenti per le esportazioni. Il ministro del Tesoro Andreatta, illustrando ieri pomeriggio questi provvedimenti (che scatteranno a marzo ed aprile) a un ristretto numero di giornalisti, ha spiegato che l'obiettivo di tutta la manovra è di abbassare per l'anno in corso il tasso di crescita dell'inflazione al 15% contro il 22% del 1980. Una strategia già sperimentata con successo nella precedente crisi valutaria del 1976. mll nostro — ha detto Andreatta, ribadendo la sua contrarietà alla svalutazione — vuol essere un messaggio non di recessione ma di un diverso equilibrio della bilancia dei pagamenti*. E ha aggiunto: 'Stasera mi sento più tranquillo dopo aver definito con la Banca d'Italia queste linee di politica monetaria per IVI: E veniamo alle misure che, di fatto, chiudono i canali di una •forsennata- espansione del credito, assoggettando a limiti quantitativi tutti gli impieghi in lire (vale a dire gli investimenti dei depositi delle aziende di credito) ed una parte di quelli in valuta. La molla che ha spinto il governatore della Banca d'Italia Ciampi e il ministro Andreatta è che nel 1980 l'attività economica è cresciuta in Italia •ad un ritmo notevolmente superiore a quello registrato nei principali Paesi industrializzati e ciò ha contribuito al deterioramento dei conti con l'estero già appesantiti dall'eccezionale rincaro dei prezzi del petrolio, oltre che al riattizzarsi delle pressioni inflazionistiche*. Sotto la spinta della domanda, -il credito bancario è cresciuto a tassi superiori a quelli contemplati nel quadro previsto contenuto nella relazione previsionale e programmatica*. Di qui, la decisione della «stretta», tanto più necessaria per il pesante deficit pubblico (37-38 mila miliardi anche quest'anno). -1 A partire dal marzo 1981, i prestiti in valuta, fatta eccezione per quelli destinati al finanziamento delle esportazioni non dovranno superare la consistenza raggiunta al 31 dicembre 1980. Nel giro di un solo anno, infatti, i prestiti in valuta si sono pressoché raddoppiati, passando da 7500 a 15 mila miliardi. O In caso di sconfinamento dovrà essere versato presso la Banca d'Italia un deposito infruttifero in lire pari al 50% dell'eccedenza calcolata al tasso di cambio del 31 dicembre 1980. Non si darà luogo a versamento soltanto nel caso l'eccedenza non superi l'l% del credito massimo consentito. Q Per gli impieghi in lire, il limite, a partire dall'aprile 1981, verrà esteso a tutti gli impieghi, anche ai finanziamenti sotto i 50 milioni di lire. E questo perché nel corso del Emilio Pucci (Continua a pagina 2 In prima colonna) LE VALUTE USATE_NELLE NOSTRE ESPORTAZIONI Nel grafico sono espresse (in valori percentuali) le valute incassate lo scorso anno per le nostre esportazioni

Persone citate: Andreatta, Ciampi

Luoghi citati: Italia, Roma